Tutto facile per l’Inter: 2-0 all’Udinese. Tifoso rianimato con il defibrillatore
I nerazzurri volano ai quarti di Coppa Italia, sconfitta l’Udinese con Arnautovic e gol olimpico di Asllani: ora la Lazio a febbraio. Malore sugli spalti
Milano, 19 dicembre 2024 – Si chiude il quadro degli ottavi di finale di Coppa Italia senza sorprese. L’Inter passa il turno e vola ai quarti grazie al successo interno sull’Udinese per due a zero con le marcature nel primo tempo di Arnautovic e Asllani, gol olimpico. Tutto facile per la squadra di Inzaghi, impensierita solo a inizio partita da una Udinese con turnover e dunque meno qualitativa del solito. Ha aperto l’austriaco su errore di Ekkelenkamp e bella palla di Taremi, poi l’albanese ha raddoppiato con un gol direttamente da corner. Paura sugli spalti per un malore di uno spettatore prontamente assistito dai medici che hanno praticato massaggio cardiaco e defibrillatore e stabilizzato le condizioni del paziente.
Arna e Asllani
Turnover per Inzaghi che lancia a sorpresa Arnautovic in avanti assieme a Taremi, Asllani, Frattesi e Zielinski i mediani con Augusto e Buchanan in fascia. Nell’Udinese si rivede Sanchez dopo un lungo infortunio, al suo fianco Lucca. Piove a San Siro e sull’Inter rischia di piovere in avvio con un destro a giro di Ekkelenkamp che sibila di pochissimo alla sinistra del palo difeso da Martinez. Subito brividi. I nerazzurri reagiscono immediatamente con una illuminante palla di Asllani per Arnautovic, che di sinistro calcia malissimo, ma arriva Kabasele in scivolata a respingere con una posizione da verificare. Per Massimi c’è fallo di mano del difensore e rigore, ma il Var interviene per l’on field review perché probabilmente Kabasele la colpisce col fianco e non con il braccio. Niente penalty. Non è una buona Inter in avvio, anzi è l’Udinese a farsi preferire con migliori riferimenti e buono spunto degli avanti e degli esterni che si presentano un paio di volte in maniera pericolosa dalle parti di Martinez. Sono venti minuti di buona partita friulana e i nerazzurri a vedersi più in contropiede che in fase di manovra, segno di un avvio di partita complicato, con il turnover che fa pagare lo scotto di una poca sintonia automatizzata in campo tra calciatori che giocano meno. I padroni di casa, però, prendono in mano la partita con maggior convinzione nella seconda metà di primo tempo, con una Udinese più bassa ad aspettare e a chiudere spazi. La via della porta si spalanca al 30’ con un errore da matita di blu di Ekkelenkamp che lancia il contropiede di Taremi, abile a smarcare Arnautovic per il sinistro vincente: 1-0. Col vantaggio si distende l’Inter, che trova trame interessanti, soprattutto sfruttando la fisicità di Arnautovic, ma anche la qualità di Asllani che ci prova di destro al 34’: palla alta. Al 36’ altra bella azione con Arnautovic che imbecca Augusto per il mezzo sinistro al volo che Piana sventa in angolo. Molto meno interessante la partita dei friulani che di fatto, dopo i primi venti minuti, si sono rintanati dietro e con troppe imprecisioni per poter riprendere in mano il match. Infatti, continua l’Inter che trova il raddoppio al 46’ - dopo cinque minuti di stop per un malore sugli spalti con massaggio cardiaco e defibrillatore (il paziente è stabile) - direttamente da corner con Asllani che inganna Piana con una beffarda traiettoria.
Esordio per Aidoo
Runjaic sembra abdicare a inizio ripresa togliendo Sanchez e Bijol per inserire Iker Bravo Abankwah, anche se il cileno, appena rientrato, ha ovviamente pochi minuti nelle gambe. Difficile per l’Udinese recuperare due gol a San Siro, con tante riserve e in una Coppa Italia che fino a qui ha riservato pochissime sorprese e con match del tutto scontati. L’Inter deve solo amministrare la partita, infatti gioca col cronometro, col possesso palla, ma qualche occasione c’è come quando Bisseck prova l’esterno destro che sfila a lato del palo. C’è uno squillo per gli ospiti attorno all’ora di gioco con uno stacco aereo di Lucca con la palla che sorvola la traversa di Martinez, ma in generale la partita non sembra offrire molto e il risultato appare in ghiaccio. Tempo di cambiare anche per Inzaghi che gestisce i minutaggi, così al 62’ è il tempo di Lautaro, Calhanoglu e Dumfries per Arnautovic, Asllani e Bastoni. L’Udinese non mostra grandi segni di reazione ed è l’Inter a dare la sensazione di poter fare il terzo. Ci prova subito Lautaro in girata destra, Piana respinge, ma c’era in precedenza il fallo di mano di Dumfries. Non è un problema per gli uomini di Inzaghi che possono governare risultato e cronometro senza soffrire troppo. Runjaic tenta una disperata mossa con Brenner in campo, una punta, per un Ekkelenkamp che ha sulla coscienza il primo gol interista. Tuttavia, le chance di rimonta sono minime e la partita scorre via con San Siro tranquillo e al riparo da potenziali brutte sorprese. C’è spazio anche per Palacios, che gode del quarto d’ora finale al Meazza, mentre i friulani inseriscono Zemura e Pizarro, con la sostituzione di Lucca che sembra il segno finale della resa. Ci prova a Abankwah dalla distanza, ma non ci sono molte idee tra i bianconeri per tentare di riaprire la partita, così un anticipo di Bisseck spalanca Taremi in campo aperto: piattone troppo aperto e palla sul palo. Più gol sbagliato che sfortuna. Ci si avvia verso il novantesimo con ritmi che calano, speranze dell’Udinese ridotte al lumicino e Inter in pieno controllo della situazione. Non c’è molto da segnalare verso il 90’ se non un clamoroso gol sprecato di sinistro da Lautaro, che comunque era in offside, a conferma del momento poco prolifico. Un’altra cosa da segnalare è l’ingresso negli ultimi minuti de giovane Aidoo, classe 2005 all’esordio assoluto con l’Inter. L’ultima occasione per l’Udinese è di Toure che impegna Martinez di sinistro: parata importante. Non succede altro, l’Inter si qualifica ai quarti dove affronterà la Lazio di Baroni che ha eliminato il Napoli.
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