Inzaghi per il record, Gasp e l’ultimo tabù. L’Inter aspetta la Dea alla corte dei grandi
Supercoppa, alle 20 a Riad la semifinale fra le squadre più in forma del campionato. Il tecnico emiliano a caccia del sesto trofeo
Fra pochi grattacieli nel deserto e moltissimi cantieri, va a caccia di un nuovo trionfo Simone Inzaghi: l’insaziabile Re di Coppa torna in Arabia con l’obiettivo di riprendersi il trofeo che gli è tanto caro (e già conquistato a Riyad) per aprire il 2025 nel migliore dei modi. "Rivinciamo la Supercoppa Italiana" non è solo il più scontato degli slogan pre-partita, ma l’esternazione del tecnico fa capire quanta fame abbia ancora la sua squadra. Il fatto poi di poter vincere la manifestazione per la sesta volta su sei partecipazioni, è uno stimolo in più per l’allenatore che la Supercoppa l’ha già alzata al cielo tre volte con l’Inter e due con la Lazio. Inzaghi raggiungerebbe diversi record: pareggerebbe il conto delle Supercoppe vinte da un allenatore con una singola squadra (al pari di Lippi con la Juve a quota 4), e con 6 trofei in bacheca aumenterebbe il distacco proprio da Lippi e Capello (4). Ma soprattutto aggancerebbe Mancini ed Herrera in testa alla classifica degli allenatori più vincenti dell’Inter. E allora ecco che acquista maggior fascino la semifinale di stasera contro l’Atalanta nello stadio dell’Al-Nassr, la squadra di Pioli e di CR7: l’una contro l’altra le due migliori squadre italiane del 2024. E soprattutto giocano il calcio più bello e divertente della serie A. Il meraviglioso 2024 dei campioni d’Italia è racchiuso nei numeri: 48 partite giocate (di cui 37 in serie A), 35 vittorie (27 in campionato), 9 pareggi (8 in serie A), appena 4 sconfitte (solo due in campionato), 107 gol fatti (di cui 92 in serie A), 32 quelli subìti (29 in campionato). E poi 89 punti nell’anno solare ma soprattutto un gruppo che mai ha deluso per applicazione, gioco, impegno, coesione. "Affrontiamo una squadra che sta avendo un grande percorso come noi, in campionato come in Champions. Al di là dell’Europa League vinta l’anno scorso, il traguardo principale dell’Atalanta credo sia il fatto di essere da tempo ai massimi livelli. Noi stiamo vivendo un gran momento, ma le insidie si nascondono dietro l’angolo". Un errore pensare al rotondo 4-0 in campionato con cui Lautaro e soci hanno travolto i bergamaschi a fine agosto: "I precedenti non vanno in campo e non portano punti. Abbiamo affrontato l’Atalanta quando il mercato era ancora aperto, avevano tanti assenti e dopo quella partita le loro prestazioni sono state ottime". Per questo Inzaghi, al netto di alcune assenze in difesa (Acerbi e Pavard) si affiderà ai ’fedelissimi’, sperando che Lautaro e Thuram possano tornare ad esultare insieme, nella stessa partita (non accade da 236 giorni). L’argentino si è sbloccato a Cagliari dopo 54 giorni, il francese è sempre più decisivo. E’ anche vero che se non ci pensa la Thu-La a segnare, Inzaghi ha altre soluzioni: in Serie A sono andati a rete 15 giocatori diversi. Difficile far meglio in Europa.
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