Lautaro somiglia a una bandiera
Lui è l’Inter, come lo fu il connazionale Javier Zanetti
Roma, 2 ottobre 2023 – In attesa di inesorabile smentita, perché si sa come vanno le cose nel calcio post moderno, possiamo dirlo: per ora Lautaro Martinez è l’ultima bandiera. Non per i quattro gol rifilati all’incirca in mezz’ora alla povera Salernitana. No: è che questo argentino sembra innamorato davvero dell’Inter, la squadra che tramite il predecessore Diego Milito gli ha aperto le porte dell’Europa. Altrove, non è così. Le sceneggiate napoletane intorno a Victor Osimhen hanno generato un can can mediatico persino imbarazzante. Alla Juventus il presunto simbolo Bonucci è stato coinvolto in un rovinoso lancio di stoviglie, con appuntamenti in tribunale per la prossima serie di ‘Un giorno in pretura’. Cose simili sono accadute altrove: qualcuno ricorda i giuramenti d’amore di Zaniolo alla Roma o le promesse di eterna fedeltà di un certo Lukaku proprio alla Beneamata nerazzurra? Mi è già capitato di suggerire ai tifosi una sorta di rivoluzione copernicana: è inutile affezionarsi ai singoli, ai giocatori, ai campioni. Sono tutti in transito, sono tutti, legittimamente, al servizio del miglior offerente. I soldi sono più forti delle passioni, punto e basta. Può piacere o non piacere, a noi gente comune non garba. Ma i fatti sono tremendamente cocciuti. Per questo, uno come Lautaro rappresenta, sempre per il momento, l’Utopia, con la maiuscola. Lui è l’Inter, come lo fu il connazionale Javier Zanetti. Fin quando dura, conviene goderselo.
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