L’Inter punta Palacios per blindare la difesa

Per l’arrivo del 21enne manca l’ok dell’Independiente Rivadavia, dove è in prestito, e del Talleres che ne detiene il cartellino

di MATTIA TODISCO -
19 agosto 2024
L’Inter punta Palacios per blindare la difesa

Da sinistra: Palacios con la maglia del Talleres, mister Simone Inzaghi e il difensore Alessandro Bastoni

Abituati agli eccessi di banalità, le parole di Alessandro Bastoni a Marassi sanno di nuovo alle orecchie di chi ascolta. "Molti di noi hanno giocato Europei o Coppa America e poi sono stati fermi soltanto per venti giorni", dice il centrale dell’Inter dopo una partita col Genoa in cui a risultare decisivi per il definitivo 2-2 sono stati errori non suoi. Una giustifica di gruppo, non necessitando obbligatoriamente quella per sé stesso. "Non è facile essere sempre pronti mentalmente – prosegue –. Abbiamo concesso cose che normalmente non concediamo, in ogni caso non sono preoccupato: evitiamo drammi". A voler essere pignoli, ad errare sono stati uno che sì, veniva dal torneo continentale in Germania (Sommer) e un altro che invece si era distinto per un pre-campionato in forte ascesa (Bisseck) tanto che nel pre-partita del Ferraris il presidente Beppe Marotta aveva sottolineato la necessità di trovare un profilo "alla Bisseck" per coprire la casella del difensore mancante sul mercato.

Altrettanto inusuale, nell’imperante moda della diplomazia tout-court vigente tra i calciatori d’élite, è che ci si chiami addosso un rivale per il posto, quale sarebbe l’eventuale nuovo acquisto. "Certamente serve, perché non c’è un attimo di pausa. Ci sono la nuova Champions e il Mondiale per club, non ci sono nemmeno le feste natalizie. La stagione è lunga, servono almeno due giocatori per ruolo", aggiunge infatti Bastoni. Alla FIFPRO e all’AIC, i sindacati dei calciatori che di recente hanno avviato una battaglia legale proprio contro l’ultima trovata della FIFA in termini di competizioni per club, saranno contenti di aver trovato una sponda in un giocatore di caratura internazionale, dato che almeno a microfoni accesi non hanno ricevuto chissà quale sostegno dai propri assistiti (o presunti tali).

Restando all’ambito nerazzurro, le parole di Bastoni sono un appoggio ulteriore per le richieste di Inzaghi, che nel post-partita di sabato ha parlato una volta di più di una necessità in quella zolla di campo. Ai dirigenti, in questi giorni, potrà far notare che persino chi del futuro innesto potrebbe patire la concorrenza in termini di minutaggio, oggi preferisce avere un alter ego di livello per gestire membra e meningi senza doversi spremere a mo’ di agrume. Marotta ha evitato riferimenti espliciti ("Se poi non arriva facciamo brutte figure") ma gli scout hanno indicato in Tomas Palacios una scelta valida, se non ci sarà da svenarsi. Oaktree, la proprietà, era presente al Ferraris nella persona di Katherine Ralph, a cui l’esultanza del fresco presidente dopo l’1-2 di Thuram ha fatto fare un balzo dal seggiolino di qualche metro. Col fluente italiano di cui dispone, la manager ha passato ai dirigenti dell’area sport un messaggio chiaro: il “tesoretto“ per l’ultimo rinforzo c’è, ma deve essere un prospetto futuribile. Uno di quelli che, a prescindere dalla permanenza corta o lunga all’ombra della Madonnina, se lascerà Milano dopo aver prestato servizio potrà rimpolpare le casse ben più di quanto non le abbia fatte dimagrire (potrebbero bastare sei milioni).

A 21 anni, Palacios possiede le carte per avere il nulla osta. Manca giusto quello del Talleres, che ne detiene il cartellino e dell’Independiente Rivadavia, a cui è stato prestato. Ad Appiano lo aspetta persino il giocatore con cui si giocherà il posto, a meno che gli acciacchi di De Vrij (ieri indisponibile) e Acerbi (operato in estate per la pubalgia) non spingano ad un accentramento di Bastoni nel ruolo in cui ha giocato l’ultimo Europeo.

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