Palacios si avvicina. Solo Inter per Sommer. Rinuncia alla nazionale

Alta pressione Inter. Perché nella metafora meteo il tempo non può che confermarsi sereno, attutiti naturalmente i rumori delle rivali nella prima giornata di campionato. Ma nel gioco delle parti, delle richieste del gruppo e dei tempi del mercato, la linea telefonica nerazzurra diventa bollente. Il moto di gioia, esplosivo quanto transitorio, del presidente Beppe Marotta al Ferraris, racconta tanto: dirigenza, tecnico e giocatori ricercano le buone sensazioni del recente passato, sapendo di aver alcune situazioni da risolvere. Del "problema condizione", dai reduci dell’Europeo al capitano Lautaro Martinez, se ne parla da tempo.

Da settimane non si lesinano dubbi sull’effettiva affidabilità del reparto difensivo, segnato dai due errori di Genova, dal lungo stop di Buchanan, dall’assenza confermata di De Vrij nella prima di San Siro, dalle condizioni approssimative di Bastoni e soprattutto Acerbi, senza dimenticare le potenziali ricadute psicologiche su Bisseck. Sul momentaneo banco degli imputati è salito anche Yann Sommer, sorpreso in occasione del primo gol del Genoa, determinato nel salutare la nazionale Svizzera nella conferenza stampa di ieri. 94 presenze da consegnare alla storia del calcio elvetico, una concessione alla famiglia più che un accordo di amore esclusivo con il nerazzurro. In patria, nonostante un contratto sino al 2026, i media spingono per un ritorno al Basilea. Il giocatore evita il diffondersi dell’incendio, ma non cela la brace: "Mi sento informa, all’Inter sto bene. Non ci sono ancora pensieri sul futuro". Meglio comunque “serrare“ il reparto con il tanto discusso vice-Bastoni. Inzaghi sognava Hermoso, Oaktree ha dato “semaforo verde“ a Tomas Palacios, classe 2003 con 24 presenze in due anni nel calcio argentino, e che il Talleres, quinto in Primera, aveva già mandato a "studiare" all’Independiente Rivadavia, quindicesimo. I due club avrebbero trovato l’accordo concedendo ai primi l’onere della trattativa con l’Inter. Entro domani si potrebbe chiudere intorno ai 6 milioni, con particolare attenzione alla percentuale sulla prossima cessione. Ma occhio a Stoccarda e Borussia Monchengladbach, pronti a mettere sul piatto un’offerta maggiore.