Notte di stelle, vale mezzo scudetto. Inter a caccia dell’allungo decisivo. Questa Juve vuole riprendersi tutto

Di fronte due squadre che stanno facendo il vuoto: sfida da brividi Lautaro-Vlahovic, entrambi in gol all’andata. Per Inzaghi e Allegri gara non determinante: ma nel 2020 il derby d’Italia in inverno indirizzò il campionato.

di MATTIA TODISCO -
4 febbraio 2024
Inter a caccia dell’allungo decisivo. Questa Juve vuole riprendersi tutto

Inter a caccia dell’allungo decisivo. Questa Juve vuole riprendersi tutto

Uno scontro da scudetto, come una volta. Non chissà quanto, perché basta andare indietro alla triste annata del Covid, il 2020, per scoprire che l’ultima partita prima del lockdown fu uno Juventus-Inter allo Stadium vinta dai bianconeri e che sapeva di alta classifica allo stesso modo. Era l’8 marzo, quel campionato finì solo in tardissima estate dopo uno stop di diverse settimane, con la Juventus campione per un solo punto sull’Inter, sebbene matematicamente già certa del trionfo a due giornate dalla fine. Alla sfida odierna, nel Meazza tutto esaurito e avviato al record d’incasso per la Serie A, arriverà prima la squadra di Simone Inzaghi, una lunghezza su quella di Allegri e una partita ancora da recuperare contro l’Atalanta. Dopo tante schermaglie verbali, che sul lato interista hanno visto più impegnato Marotta che non l’allenatore, arriva il tempo di confrontarsi davanti al giudice supremo del rettangolo di gioco. Non ci sono defezioni rispetto alle formazioni tipo delineatesi negli ultimi mesi. Chiaramente la Juve non ha Pogba e Fagioli ormai da inizio stagione, Kean è infortunato e Milik è squalificato, così come l’Inter non avrà Cuadrado almeno fino ad aprile, ma è con altre pedine che i due allenatori hanno costruito le fortune recenti. Sarà un confronto di duelli. Un centrocampo più fisico come quello bianconero, contro il palleggio dei vice campioni d’Europa. Tanta spinta sugli esterni, da ambo le parti e una fase difensiva con solide certezze, nelle quali dovranno infilarsi Lautaro-Thuram da una parte, Yildiz-Vlahovic dall’altra, a meno che alla fine non dovesse spuntarla Chiesa (improbabile).

La sfida d’andata si fermò a un rapido botta e risposta nel primo tempo, cui fece seguito un reciproco controllo delle operazioni per un pareggio gradito ad ambo le parti. Un eventuale remake lascerebbe tutto come oggi, solo con un turno in meno, in attesa di entrare nella fase calda della stagione. Quella in cui il maggior numero di partite in calendario per l’Inter (che il 20 febbraio riprenderà la corsa in Champions sfidando l’Atletico Madrid) potrebbe creare grattacapi persino a una rosa profonda come quella di Inzaghi.

Non saranno tra i titolari i giocatori prelevati a gennaio, ma entreranno comunque in distinta. Sia Buchanan da un lato, che Djalò (oggetto di un derby d’Italia sul mercato) e Alcaraz dall’altro. Dovranno sudarsi il posto per scombinare delle gerarchie che sembrano ben delineate.

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