QUI NERAZZURRI. Lautaro incide anche se non segna. L’Argentina incorona il Toro
Lautaro Martinez si conferma protagonista con l'Argentina nonostante non segni, dimostrando maturità e utilità in campo. Il suo apporto decisivo nel 3-0 contro il Cile solleva interrogativi sulla convivenza con Alvarez e sul suo possibile futuro Pallone d'Oro.
Lo zero alla casella dei gol è rimasto. Eppure, quello che ha superato il primo appuntamento con l’Argentina è un Lautaro Martinez felice non solo per il successo di squadra, un netto 3-0 su un Cile che sta raccogliendo le macerie dopo gli anni d’oro delle due Coppe America. Dal numero 10 nerazzurro al 22 albiceleste, Lautaro ha confermato l’insolita confidenza al ribasso con la rete di questo periodo, così come la maturità del campione affermato, capace di rendersi utile in tanti modi pur nel momento in cui la palla non entra. Da qui un colpo di tacco a spalancare la porta a De Paul, nel primo tempo, e il velo decisivo per la rete di Mac Allister che sblocca il match nella ripresa. La sfida ai cileni è stata importante per rispondere a due quesiti particolarmente in voga in Argentina. Il primo riguarda la convivenza con Julian Alvarez, più che possibile, visto che entrambi sanno giocare con un’altra punta accanto (lo hanno già fatto e lo fanno nei club). Il secondo, se Lautaro merita il Pallone d’Oro. Non per forza quest’anno: data la prematura uscita dell’Inter dall’ultima Champions è complicato pensarci. Lo è meno riconoscere la legittimità della presenza nei trenta finalisti. Nell’élite che porta al trionfo personale, l’argentino può starci. Lo dimostrano le partite che gioca anche e soprattutto quando non segna. M.T.
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