Sorpresa Arnautovic. La svolta in due mesi. Da esubero a decisivo

Nel momento del bisogno, Marko Arnautovic ha risposto presente. Numeri alla mano, è l’attaccante migliore dell’Inter nei mesi di febbraio...

di MATTIA TODISCO
2 aprile 2025
Marko Arnautovic è alla seconda esperienza in nerazzurro dopo quella del 2009/10 terminata con il “triplete“

Marko Arnautovic è alla seconda esperienza in nerazzurro dopo quella del 2009/10 terminata con il “triplete“

Nel momento del bisogno, Marko Arnautovic ha risposto presente. Numeri alla mano, è l’attaccante migliore dell’Inter nei mesi di febbraio e marzo: 4 reti come Lautaro, ma con soli 287’ a disposizione contro gli 828’ dell’argentino. Esattamente quanto richiesto a chi gioca meno: efficacia nel minor tempo possibile. In termini di carriera, l’austriaco sa di essere agli ultimi anni. Il 19 aprile ne compirà 36 ed è alla stagione finale del contratto in vigore con l’Inter. Poche le chance di rinnovo, persino qualora dovesse viaggiare su medie realizzative uguali o addirittura migliori. La politica di Oaktree è molto più improntata sulla linea verde, rispetto alla precedente proprietà. Inoltre, il minutaggio ridotto è figlio di un’accurata gestione dei muscoli, che in passato hanno tradito il centravanti. Domenica, dopo un colpo ricevuto e avendo speso molte energie nella prima ora, Inzaghi ha deciso di toglierlo dal campo in favore di Correa, preservandone l’integrità. Per contro, il “Tucu” non ha pareggiato l’intensità del compagno di squadra, né l’efficacia offensiva, ma con Taremi fuori causa per una ventina di giorni e Lautaro che tornerà a disposizione solo col Parma (o almeno così sperano ad Appiano) avere Arnautovic senza guai fisici risulta troppo importante. Piccola parentesi in vista di stasera: finora l’austriaco conta quattro precedenti col Milan, tre col Bologna senza vittorie (un pari e due sconfitte) e uno con l’Inter finito 5-1 per i nerazzurri all’inizio del passato campionato, a cui contribuì subentrando nella ripresa. Dovrebbe partire dalla panchina anche oggi, al posto di uno tra Thuram e Correa.

Se non fosse per il timore di cui sopra, relativo alla tenuta muscolare, la condizione suggerirebbe a Inzaghi un impiego dal 1’. Il tecnico è uno dei pochi che hanno sempre difeso il calciatore, dandogli minuti quando possibile, sottolineandone le virtù da uomo spogliatoio. Certo, ha avallato la scelta della società di cercare un attaccante dalle caratteristiche differenti, una seconda punta in grado di creare superiorità ed era nell’ordine delle idee di privarsi dell’esperto bomber qualora, l’estate scorsa o a gennaio, fossero arrivate offerte gradite ad Arnautovic. Ma una volta rimasto in gruppo lo ha sostenuto e utilizzato, ricevendo dividendi. "Il suo rinnovo di contratto? Non so dirvi – ha risposto ieri Inzaghi in conferenza stampa -. Sapete che fiducia io abbia in lui, l’ho voluto fortemente. È un giocatore di qualità e ci ha dato tantissimo. Non ha segnato come a Bologna, ma ha giocato meno e ha sempre dato il suo apporto. Al contratto penseremo a fine campionato, c’è concentrazione massima su quello che dobbiamo fare da qui alla fine".

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