(S)punti di vista. La corsa scudetto fra due squadre diversamente forti

Inter e Juventus si contendono lo scudetto: entrambe hanno una rosa forte, ma con caratteristiche diverse. L'Inter gioca meglio ma ha problemi a vincere, la Juve è più cinica ma sa portare a casa risultati. Un campionato bello e combattuto fino all'ultima giornata.

di GIULIO MOLA -
2 gennaio 2024

A pochi metri dal giro di boa del campionato si può azzardare che da qui al 26 maggio la corsa scudetto sarà una questione a due. Certo, sarebbe bello e affascinante se Milan, Napoli e magari l’outsider Fiorentina andassero oltre il ruolo di guastafeste, ma i numeri e il campo ci dicono che ad oggi la sfida è fra Inter e Juventus. Di qui ne consegue il gioco preferito di nerazzurri e bianconeri, ovvero “sminuire“ le proprie rose e ricordare il budget (non) investito sul mercato. Quel che si vede nei simpatici e civilissimi siparietti settimanali fra Marotta e Allegri, con interventi anche di altri attori. Il tutto alla ricerca di un confronto impari, da un lato o dall’altro, di una giustificazione preventiva che sminuisca ciò che entrambe stanno facendo sul campo. Di fatto quello a cui stiamo assistendo è un campionato bello, combattuto, con una squadra che gioca certamente meglio e diverte di più (l’Inter) ma ha problemi a vincere quando non è in giornata (e se manca Lautaro Martinez), e un’altra concreta e cinica, meno spettacolare ma che sa spesso portare a casa e mettere in cassaforte anche partite decisamente complicate. E questo, in un campionato, è un merito.

L’Inter accetterà difficilmente il compromesso di snaturare la sua natura europea, la Juve non si prenderà il rischio di cercare altre vie. E con questo copione si andrà fino alle ultime giornate. Allegri ora più che mai può puntare sugli strappi del sempre decisivo Rabiot, di Vlahovic, della rivelazione Yldiz e poi ha sempre Chiesa. Anche se per il bel gioco bisogna andare altrove. La pecca dell’Inter è invece quella di non riuscire a conquistare i tre punti nelle rare occasioni in cui gioca male. Occhio però, Inzaghi sa bene che in un campionato te ne possono capitare 5 o 6 e sei di giornate storte, poi il problema diventa serio. Ma è anche vero che parliamo di un allenatore che ha “inventato“ Calhanoglu e che ha creato una squadra italiana fra Darmian e Acerbi, Di Marco e Barella. Ecco perché le due candidate allo scudetto sono forti. In modo diverso, ma davvero forti.

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