Testa, “garra“ e lanci lunghi. Palacios ha stregato l’Inter

L’argentino assomiglia molto a Bastoni, a cui farà da alternativa a sinistra. Ieri l’incontro con l’Independiente Rivadavia: operazione da 6,5 milioni.

di MATTIA TODISCO -
22 agosto 2024
Testa, “garra“ e lanci lunghi. Palacios ha stregato l’Inter

L’argentino assomiglia molto a Bastoni, a cui farà da alternativa a sinistra. Ieri l’incontro con l’Independiente Rivadavia: operazione da 6,5 milioni.

Si presenteranno a breve, ad Appiano Gentile. Uno senatore, 25 anni ma già un quinquennio in nerazzurro, due volte campione d’Italia e anche un Europeo in bacheca, più qualche altro alloro che disprezza solo chi non li vince. L’altro, giovane virgulto, quattro anni più giovane, l’allievo che viene dall’Argentina tanto legata alla storia interista, con la nomea dell’alter ego. Persino Bastoni l’ha detto, che serviva qualcuno in più nel gruppo, perché un rinforzo non fa mai male, nemmeno se il suo campo d’interesse somiglia molto al tuo. Quando si metteranno uno a fianco all’altro, quando poi sul campo si faranno i primi confronti, Bastoni scoprirà e con lui i compagni che non solo la posizione ma anche movenze, caratteristiche, del ragazzo che l’Inter sta per acquistare sono molto simili a quelle del nazionale italiano. Piede mancino naturale, fisico alto (1,95 contro 1,90 dell’azzurro), una certa propensione al cambio di gioco in verticale, una delle specialità della casa di Bastoni, che non di rado ha spedito in porta Barella direttamente dalla propria metà campo con dei fendenti calibrati al millimetro.

L’intermediario Marcelo Simonian e i dirigenti dell’Independiente Rivadavia, dove il ragazzo ha giocato in prestito in questi mesi sfoggiando una crescita vertiginosa, sono entrati a metà pomeriggio di ieri nella sede dell’Inter con l’intenzione di chiudere l’operazione. Costo del cartellino: 6,5 milioni più bonus (a toccare gli 11). Poco meno di quanto costò Yann Bisseck nell’estate 2023, quando l’Inter centrò l’acquisto di un nazionale Under 21 tedesco fino a quel momento all’Aarhus, nel non troppo altolocato campionato danese, reduce da un Europeo di categoria tutt’altro che esaltante. Pur con un errore sul groppone appena commesso a Genova, Bisseck costa oggi quattro o cinque volte in più dei 7,5 milioni versati da viale della Liberazione agli scandinavi.

Un’operazione avvenuta in era Zhang, che Oaktree spera di veder ripetuta in altre circostanze, tanto da averla caldeggiata nelle fattezze una volta che Inzaghi ha chiesto un rinforzo per la retroguardia. Il tecnico avrebbe preferito l’esperienza di Hermoso e non un nuovo talento da svezzare, mai visto nella complicata Serie A, mai entrato prima nemmeno in Europa. Una scommessa, come fu Bisseck: se va bene è un “colpaccio“, se va male l’età consente lo stesso di rientrare dell’investimento. Semmai un interrogativo resta: qualora tra un anno l’Inter avesse la possibilità di mettere le mani a parametro zero su un calciatore come Chiesa o Jonathan David, ripetendo quanto successo con Taremi e Zielinski, avrà il benestare degli oculatissimi americani? Si vedrà tra poco meno di un anno. Ad oggi il mercato finirà col difensore mancante.

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