Thuram si prende l’Inter. Un tris per restare in scia. Ma il Toro è indomabile
Granata in dieci dopo venti minuti, il francese si scatena con una tripletta. Zapata segna poi si fa male, i nerazzurri rischiano con il rigore di Vlasic nel finale.
Non ci sono striscioni in Curva Nord, ma in campo c’è l’Inter, e soprattutto c’è Marcus Thuram. Tripletta del francese, 3-2 finale e prestazione a lungo rotonda di una squadra che va ben oltre il rosso granata (ineccepibile) dopo soli venti minuti, ma rivede ancora qualche sostanziale passaggio a vuoto che poteva costare carissimo. L’ostacolo Torino non è aggirato, non è superato, è sostanzialmente demolito ben oltre il finale, con la ricerca del fraseggio, della triangolazione, della superiorità numerica sugli esterni. E non potrebbe essere diversamente, quando una di fronte all’altra si ritrovano le due squadre che meno in Serie A costruiscono dall’uno contro uno.
Solo che l’Inter ha anche il merito di conquistare rapidamente metri di campo, privando il Toro della costruzione dal basso affidata a Milinkovic Savic. E quando è il tempo di mordere, si morde. Capita che Maripan, come detto al ventesimo, entri sciaguratamente su Thuram mentre apre all’inserimento di Frattesi verso la porta, e tutto cambia. Perchè dalla tribuna (squalificato) Paolo Vanoli tarda a tornare a cinque, e in quattro minuti la squadra di Inzaghi sfiora il vantaggio con Frattesi prima di colpire con il francese. Lo spartito è semplice, uno-due a creare superiorità a sinistra, e in altri sette minuti il numero 9 ha altre due occasioni da goal prima di girare il cross di Acerbi, in veste di suggeritore. E’ un’Inter con il piglio scudetto, ma Inzaghi continua a vedere qualche scricchiolio difensivo. Palla al centro dopo il raddoppio, immediata ripartenza granata, Zapata forse spintona Acerbi ma di certo anticipa poi un molle Bisseck (con il tecnico nerazzurro a rimangiarsi la preferenza su Pavard con il controcambio all’intervallo) involandosi nel corridoio deserto sino all’appoggio all’incrocio. Migliore degli ospiti Duvan, che però lascia il campo all’80’ in barella dopo una brutta torsione del ginocchio e quello che sembra un infortunio serio.
Passaggi a vuoto improvvisi, come quello che nel finale costa il rigore del timore ingiustificato, quello conquistato da Masina su Calhanoglu e trasformato da Vlasic. Prima, dopo e durante l’Inter continua a controllare, anzi dominare, creando tre occasioni da gol clamorose per capitan Lautaro (che l’ansia da goal non ne guasti nuovamente l’umore), e Thuram a trovare la zampata e la tripletta personale. Il francese lascerà il campo poco dopo all’ennesimo durissimo contrasto di gioco subito, l’Inter lo farà al novantaseiesimo con la consapevolezza di essersi costruita i tre punti con il gioco, rosso ospite compreso, ma anche di aver tremato per ingenuità già palesatesi in questa stagione. C’è da lavorare, Inzaghi spera siano solo falle sul percorso.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su