Allegri gioca ancora a nascondino. La Juve sente profumo di scudetto

Il tecnico della Signora insiste: "La favorita è l’Inter, ma non mi aspettavo di avere una classifica così"

di PAOLO FRANCI -
15 dicembre 2023
Massimiliano Allegri

Massimiliano Allegri

Max Allegri deve averlo sul comodino, il libro del generale Sun Tzu, ’L’Arte della Guerra“. E deve aver usato l’evidenziatore su quella frase che sintetizza come la raffinatezza psicologica possa più di mille armi: "I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra". Ecco perché Max, dopo mesi di solletico e dichiarazioni al rumor di ovatta, ha deciso di puntare dritto incrociando la rotta dei rivali. E lo ha fatto a modo suo, con quel ghignetto che abbiamo imparato a conoscere fin troppo bene.

E’ per questo che l’ha detto, ieri. Cosa? Ecco: "Loro sono i favoriti, sono stati costruiti per vincere il campionato – le parole di Allegri in conferenza della vigilia –. Lo hanno detto loro, lo ha confermato il presidente Zhang alla cena di Natale. Noi facciamo un passettino alla volta, Genova è una trasferta insidiosa".

Cioè, ha detto Max, io sono Rocky, loro Apollo Creed. Sogghignando su come poi sia finita la storia sul ring tra i due.

Ha scelto, forse, la notte giusta per buttare lì un bel po’ di pressione sul ’nemico’. Perché l’Inter domenica è impegnata all’Olimpico contro la Lazio, che non sarà quella della scorsa stagione, ma sempre avversaria che potrebbe dare una bella mano. Eh già perché se la Juve vincesse e la Lazio dovesse fare il suo, per il mondo Juve si aprirebbe una settimana da leoni. E in ogni caso, alla tiritera juventina secondo la quale "il nostro obiettivo è entrare tra le prime quattro per tornare in Champions" non crede nessuno. Allegri e i suoi allo scudetto ci pensano eccome. Ci mancherebbe altro, essendo la Juve. A maggior ragione se, come ha spiegato Max, "all’inizio dell’estate credo che sarebbe stato difficile immaginare una classifica così. Noi siamo partiti con la consapevolezza dei nostri limiti, siamo diventati una squadra, ma ancora non basta. Bisogna rimanere con i piedi per terra, mantenere l’equilibrio, perché poi un risultato negativo può cambiare la visione del futuro, ma il nostro obiettivo resta uno dei primi quattro posti". Rieccola la tiritera. Dai Max, non ci crede più nessuno.

Per Allegri sarà una partita diversa dalle altre, perché il Genoa in casa "ha numeri importanti, sono aggressivi e giocano un buon calcio. Qui abbiamo sempre faticato. Una volta non abbiamo fatto in tempo a scendere in campo ed eravamo già sotto per 3-0 (Genoa-Juve 3-1, novembre 2016, ndr). Poi hanno uno stadio che spinge e ti mette in difficoltà". Però, buon per lui, Max stavolta ha l’imbarazzo della scelta, perché ci sono tutti tranne Kean fermato da un problema alla tibia che lo terrà ai box per un mese.

Il Genoa recupera Bani e Malinovskyi, ma dovrà giocarsela senza Retegui, non un’assenza banale. Dall’altra parte, chiaro come stia facendo la differenza il rientro di Chiesa, ma anche il grande momento di Gatti, McKennie e Rabiot, anima profonda di questa Juve così lontana da quella tutti lustrini di Cristiano Ronaldo, ma maledettamente convinta di poter fare lo scherzetto alla rivale di sempre.

Probabili formazioni

GENOA (3-5-2): Martinez; Dragusin, Bani, Vasquez; Sabelli, Malinovskyi, Badelj, Frendrup, Haps; Gudmundsson, Messias. All. Gilardino.

JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Chiesa, Vlahovic. All. Allegri.

Arbitro: Massa di Imperia.

Tv: ore 20.45 diretta su Dazn.

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