Allegri ha fatto tredici. Il derby è sempre Juve. Max raggiunge il Trap

Torino anonimo, anche senza Chiesa e Vlahovic la Signora risale ancora. Dopo il vantaggio del difensore, Milik completa l’opera: la vetta è più vicina.

di PAOLO FRANCI -
8 ottobre 2023
Il derby è sempre Juve. Max raggiunge il Trap

Il derby è sempre Juve. Max raggiunge il Trap

Max come Trap. E cioè, Allegri vince il 13° derby come Trapattoni – occhio però: Giuan ne ha giocati di più – e rilancia la Juventus lassù, a soli due punti dall’Inter. E, importante, lo fa senza Dusan&Fede – Vlahovic e Chiesa – non una banalità in effetti. Allegri ci prova col solo Kean davanti nel primo tempo e Miretti in appoggio, poi si pente di fronte a tanto calcio anestetico e butta dentro Arek Milik. Mossa meravigliosa perché il polacco cambia la Juve, la partita e il risultato. Ancora una volta decisivo, l’ex Napoli, dopo il gol pesante al Lecce.

Il primo tempo di questo derby che si sperava fosse da tempesta, è appena appena un refolo di noia. Di quelli che, se si sta comodi sul divano, si fa fatica a non appisolarsi. D’altra parte, se il Toro continua a galleggiare tra color che son sospesi tra ambizione e anonimato, la Juve è una squadra nella quale il confine è netto. E cioè, c’è n’è una con Vlahovic e Chiesa, e poi una senza. Quella ’senza’ ieri si è schierata con Kean, rivitalizzato dalla chiamata in Nazionale dopo due anni di buio, unica punta e Miretti a fare il falso trequartista alla ricerca di spazi golosi. Sulla fascia destra Allegri rispolvera Weah ancora una volta in versione ’chi l’ha visto?’ e McKennie dirottato a centrocampo. La mossa, dal punto di vista delle pericolosità, frutta il gol di Kean in avvio che però è in fuorigioco. Da lì in poi, una serie infinita di sbadigli.

Max capisce che qualcosa là davanti bisogna fare per due motivi: aumentare il peso dell’attacco, certo, ma dare anche alternative in appoggio ai centrocampisti nel portare su la palla. E guarda caso, quando entra Milik è tutta un’altra Juve. Gli bastano due minuti per far impennare il mondo bianconero a trovare il gol. Una rete che arriva con irruzione di Gatti su mischione in area frutto di un corner. Cioè, Massa glielo annulla, ma dopo ben tre minuti di Var il difensore centrale più massacrato delle ultime due settimane, dopo il pasticcio del Mapei Stadium, non solo segna il suo primo gol in serie A, ma lo fa in un derby. Per esultare, deve aspettare 3 minuti e mezzo ma poco importa. E allora quando Massa disegna nell’aria lo schermo del Var e indica il centrocampo, esplode la gioia liberatoria di chi ne ha dovute sopportare.

Mentre sul caso Pogba, prima del derby, John Elkann dice: "Umanamente è un grande dispiacere", allo Stadium l’effetto Milik produce occasioni e spettacolo, quando l’ex Napoli schiaccia e Milinkovic salva di istinto. Occasione fallita, ma poco importa ad Arek, che sull’angolo successivo firma un gran due a zero di testa. In sei minuti, due corner, due gol Juve. Juric mediti. Da qui, è dominio Juventus e speranza illusoria Toro che scivola via senza sussulti.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su