Juve, la resa di Allegri: “Poca esperienza per vincere il campionato”

Il tecnico bianconero dopo la sconfitta con l’Udinese che vale il più 7 dell’Inter: non siamo stati costruiti per vincere. Ora zitti e lavorare

di MANUEL MINGUZZI -
13 febbraio 2024
Max Allegri

Max Allegri

Torino, 13 febbraio 2024 - Un punto in tre partite. La lotta Scudetto è racchiusa qui, nei sette punti presi di vantaggio dall’Inter, tra l’altro con lo scontro diretto vinto a San Siro, e con una partita in meno, il recupero del 28 febbraio contro l’Atalanta. La porzione di calendario che poteva essere utile ai bianconeri per riaprire definitivamente i giochi ha invece prodotto la situazione esattamente contraria. Ma se la sconfitta di Milano non aveva chiuso del tutto i giochi, quella di ieri sera contro l’Udinese probabilmente sì. L’aver steccato le ultime due gare casalinghe è una colpa grave per la squadra bianconera, limitata dall’espulsione di Milik con l’Empoli, e successivamente la disattenzione difensiva sul gol di Baldanzi, e dalla brutta partita contro l’Udinese, vissuta più che altro di assalti alla rinfusa e con l’ennesimo errore di Alex Sandro nelle ultime stagioni.  

Allegri si arrende: “Poca esperienza”

Sembra essere l’epilogo della lotta Scudetto per la Juve, crollata a meno sette dall’Inter che avrà anche una partita da recuperare. Potenzialmente è un meno dieci, considerando che nel prossimo weekend l’Inter gioca venerdì alle 21 contro la Salernitana, anticipo in vista della sfida all’Atletico Madrid in Champions, mentre la Juve sarà di scena sabato alle 18 a Verona, contro una squadra in lotta salvezza. Poi il 28 febbraio il recupero dei nerazzurri contro l’Atalanta, ma il bottino di sette punti, a fine febbraio, rappresenta una mezza ipoteca. Momento di calo per la Juve che chiude la doppietta in casa Empoli-Udinese con un solo punto. Quando si dice che gli Scudetti si vincono o si perdono con le piccole: “Durante una annata ci sono questi momenti e non serve a nulla essere nervosi o pensare ai rimpianti. Dobbiamo solo lavorare” - le parole di Allegri a Sky. Il tecnico sembra però arrendersi nella lotta Scudetto e l’analisi è chiara: la rosa è inesperta per vincere il campionato. “Non è un momento facile per noi, dobbiamo resettare e raggiungere il nostro obiettivo - ancora Allegri - Serve serenità, siamo secondi e la nostra squadra è stata costruita con tanti giocatori di poca esperienza per vincere il campionato. Dobbiamo essere bravi e uscire rafforzati da questa situazione”.

Non sfruttate le occasioni

 

L’attacco Juve si è inceppato. Contro l’Udinese ha sicuramente pesato l’assenza di Dusan Vlahovic, che comunque si era macchiato di una incertezza fatale a San Siro mancando un facile controllo in area per portare in vantaggio i bianconeri nello scontro diretto, mentre contro l’Udinese, con pochi spazi, la squadra di Allegri ha faticato a trovare l’idea giusta per scardinare la fisica e arcigna difesa messa in campo da Cioffi. Grandi parate di Okoye, a parte un riflesso su Milik, non ce ne sono state e l’ultima grande chance per riaprirla è capitata sul piede di Yildiz: “C’è stata l’occasione di Kenan e un altro paio di favorevoli e quando ci sono queste situazioni bisogna fare gol - il monito di Allegri - Sono dispiaciuto perché abbiamo fatto un punto in tre partite e il primo tempo è stato buono. Ora dobbiamo stare in silenzio e pensare ai punti che ci mancano al quarto posto”. Certo, brava l’Udinese a imbrigliare la Juve, ma qualcosa è mancato in termini di fluidità di manovra e idee per sfondare. Troppo lenta la Juve nella fase di possesso palla e poco ficcante in fascia per creare superiorità numerica: “E’ stata una partita lenta e rallentata dalla loro fisicità - l’analisi di Allegri - Nella ripresa abbiamo avuto più difficoltà a costruire, ma ci sono tante partite e dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo che è la Champions. Dobbiamo reagire”. Un punto in tre partite sono pochi e denotano un calo evidente, resta da capire se si tratti di un ritorno nei ranghi o solo di una momentanea difficoltà. Allegri la vede così: “Non ci saremmo aspettati un punto in tre partite, ma magari ne avevamo fatti di più prima rispetto alle previsioni - ancora Max - L’unica cosa da fare è togliere il prima possibile questo momento di down. Il calcio va così. Ora c’è da pensare al Verona e non sarà facile”.

L’alternanza Chiesa-Yildiz giova?

 

Evidenti i problemi in attacco della Juventus, ancorata al rendimento di Dusan Vlahovic. Oltre al serbo si fa fatica a trovare un partner d’attacco. Fuori Moise Kean per infortunio, Federico Chiesa ha dovuto convivere con vari acciacchi nell’ultimo mese e mezzo con quattro partite saltate e solo due da titolare, in più questa concorrenza interna con Kenan Yildiz ha sparigliato quelle che possono essere la carte estive di mercato. Il risultato è che la Juve ha segnato un solo gol nelle ultime tre partite ed è quello di Vlahovic in inferiorità numerica contro l’Empoli, con Yildiz che è giovane e ha bisogno di tempo e un Chiesa alla perenne ricerca di continuità. Ma se ci si aspetta delle critiche da parte di Allegri si resterà delusi. Il tecnico pubblicamente lancia una carezza ai suoi: “Chiesa? Ha fatto una buona partita anche se da lui ci si aspetta sempre cose importanti. Sono contento di lui, come di tutta la squadra. Ora serve reagire”. Insomma, Max predica calma, perché l’obiettivo iniziale non era lo Scudetto e, secondo lui, la Juve è ancora in linea. Primo step tornare in Champions, appare cosa fatta, ma oltre metà campionato in scia all’Inter avevano fatto pensare a qualcosa di più e meglio. Illusione? Intanto il direttore Cristiano Giuntoli nel prepartita ha confermato l’idea societaria di voler proseguire con Allegri, che ha contratto fino al 2025 e potrebbe non restare senza un rinnovo, ma prima c’è da chiudere il campionato nel migliore dei modi e, chissà, provare ancora a sfruttare le fatiche di Champions dell’Inter per accorciare e produrre un finale di nuovo palpitante. Servirebbe, però, un cambio di passo sul piano delle prestazioni, troppo monotone e opache per tenere l’indiavolato ritmo nerazzurro. A partire da Verona, contro un’altra squadra fisica e in piena lotta salvezza. Un po’ come l’Udinese. Leggi anche - La Juve crolla in casa: Lautaro Giannetti fa volare l'Inter a più 7

 

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