Allegri in bilico: secondo posto e Coppa Italia per tenersi la Juve

Max ha contratto ed è propenso a restare, ma il recente periodo può aver complicato le cose: per la conferma servono risultati

di MANUEL MINGUZZI -
5 marzo 2024
Max Allegri

Max Allegri

Torino, 5 marzo 2024 - Dall’Empoli in avanti si è interrotto qualcosa. Il pareggio di Baldanzi poco prima dello scontro diretto con l’Inter ha improvvisamente spezzato il sogno Scudetto della Juve, mandando in crisi per circa un mese l’intera architettura della squadra, incapace di tornare a vincere ad eccezione del gol miracolo a tempo scaduto di Rugani contro il Frosinone. Soprattutto, i due scontri di alto livello dei bianconeri, ovvero proprio Inter e Napoli, sono finiti con una sconfitta, segno che le prerogative allegriane del risultatismo sono venute meno, e con esse la solidità difensiva di una squadra che per trequarti di campionato era stata capace di blindare la propria porta. E c’è anche un fattore di disattenzione se il Napoli ha portato a casa i tre punti sulla ribattuta di un rigore parato. Insomma, tutto quello che di buono era stato fatto fino a febbraio rischia di essere spazzato via.

Allegri a rischio?

Il periodo di flessione, scusate la rima, può portare a un periodo di riflessione. Pubblicamente il direttore Cristiano Giuntoli ha sempre ribadito piena fiducia in Max Allegri, ma c’è la sensazione che una decisione definitiva non sia ancora stata presa. Allegri ha contratto fino al 2025, tra l’altro abbastanza oneroso, e qualsiasi cambio in panchina porterà con sé anche riflessioni a bilancio, oltreché tecniche. E si sa, riecheggia il nome di Thiago Motta, che sta facendo miracoli con il Bologna, quarto in classifica, ed è in scadenza di contratto. Fosse per Allegri si continuerebbe così, e lo ha dichiarato, ma non è detto che la dirigenza juventina sia altrettanto convinta di proseguire l’attuale ciclo tecnico. Sicuramente, terminare al secondo posto e vincere la Coppa Italia potrebbe dare a Max l’appiglio giusto per continuare in sella anche la prossima stagione e, soprattutto, il tenore delle prestazioni dovrà essere ben diverso. A Napoli, sia chiaro, si è vista una buona Juve, che ha creato tanto, ma è apparsa un ibrido tra il corto muso di Max e un gioco più offensivo, come richiede il calcio europeo. Una identità smarrita, in sintesi, e occorre capire se tornare a quella vecchia o se aprirsi a qualcosa di nuovo. In questa seconda opzione, occhio ai nomi di mercato per giugno. In avanti piace molto Albert Gudmundsson del Genoa, mentre in mezzo continuano i contatti per Koopmeiners e Ferguson. Il primo costa 60 milioni, il secondo circa 40-50: servirà una plusvalenza per reinvestire, oltre ai salvifici ricavi Champions. Il vero restyling sarà comunque in difesa, proprio per tornare a subire meno gol. Piace molto Riccardo Calafiori del Bologna, che presto sarà anche tra le opzioni di Spalletti in nazionale. Il problema sono i costi perché si rischia di andare ben oltre i 30 milioni di euro e Giuntoli dovrà lavorare nell’ambito di una sostenibilità finanziaria chiara. Per questo servirà assolutamente tornare in Champions League e, perché no, infilare di nuovo un trofeo in bacheca considerando che la Juve è in semifinale di Coppa Italia e l’ingiocabile Inter è stata eliminata agli ottavi dal Bologna. Leggi anche - Arrestato Luca Sassanelli del Pescara per violenza domestica

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