Brutta Juventus, la paura fa 95’. Si salva con Vlahovic nel recupero. Venezia, che beffa dal dischetto
Un fallo di mano in mischia permette ai bianconeri di non uscire sconfitti, ma il pari scatena i fischi dei tifosi. Signora abbonata ai pareggi in casa, dove non vince da un mese. E intanto davanti le big si allontanano.
Altro che svolta, altro che entusiasmo Champions: sinora la stagione della Juventus è un eterno giorno della marMotta, e il pareggio di ieri sera contro il Venezia, un 2-2 sufficientemente mortificante contro una squadra che era ultima in classifica prima dell’inizio della gara, ha spento nuovamente le luci di speranza che la gloriosa serata contro il Manchester City aveva riacceso. Era già accaduto dopo la vittoria contro il Lipsia, seguita da un brutto pari con il Cagliari, ma ieri è andata anche peggio, perché il pari giunto dagli undici metri su rigore durante il recupero è il quarto consecutivo, e mentre le altre si allontanano in classifica, la Juventus non vince in casa in campionato da oltre un mese e non si scopre nemmeno più solida.
Certo, ha ancora evitato la sconfitta all’ultimo respiro, ma essere imbattuti, con una serie di pareggi così, conta davvero poco. Questa volta i bianconeri – in campo dal 1’ con McKennie e Weah al posto di Locatelli e Conceição, rispetto alla gara contro il City – la partita l’hanno sbloccata quando ancora non erano passati venti minuti: angolo di Koopmeiners, torre di Thuram ad allungare sul secondo palo con Gatti a fiondarsi sulla palla per la zampata del vantaggio. In gol a quello che, di fatto, era il primo reale sussulto, peraltro contro una squadra tra le peggiori in stagione per reti subite da calcio piazzato, la Juventus ha mantenuto ritmi compassati, ma senza strappi non ha sostanzialmente più impegnato Stankovic, consentendo anzi al Venezia di reagire più che dignitosamente, con una traversa di Andersen e una manciata di conclusioni che, comunque, non hanno visto la porta perché salvate dai difensori. Lo si può dire? Dopo l’1-0, meglio la squadra di Di Francesco, che in assoluto non è davvero niente di che, ma se le si lascia spazio prova a costruire.
La Juventus in qualche modo gliel’ha consentito, e del resto se da Torino in tanti, in troppi, hanno poi portato a casa un punto, per il Venezia ciò bastava per non considerarsi sconfitto contro una squadra incapace di chiudere l’incontro e così, dopo una rete annullata a Yildiz su azione d’angolo (tocco con il braccio), la squadra di Di Francesco il gol l’ha trovato all’incirca al quarto d’ora della ripresa con Ellertsson, di testa, al termine di una manovra nella quale, tra errori marchiani (Savona) e disattenzioni (prima del cross di Zampano), i bianconeri hanno fatto calare il gelo allo Stadium. E non avevano ancora visto nulla, i tifosi, perché a 7 minuti dal termine, da angolo, altra dormita difensiva bianconera e ancora Gatti a sfiorare di testa, ma nella porta sbagliata dopo il tocco di Idzes. Solo in pieno recupero, e su rigore, è arrivato il pari di Vlahovic. Gol, urla, sospiro di sollievo. E fischi, parecchi.
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