C’è una Signora sul trono. Doppio Dusan, la Juve va. E Bremer firma il triplete

Allegri si gode il sorpasso temporaneo sull’Inter grazie a un super Vlahovic. Show del serbo a Lecce: rompe il ghiaccio e poi ’soffia’ pure un gol a McKennie.

di PAOLO FRANCI -
22 gennaio 2024
Doppio Dusan, la Juve va. E Bremer firma il triplete

Doppio Dusan, la Juve va. E Bremer firma il triplete

Stavolta non ci sono le guardie, giusto per citare Allegri, ma un ladro sì. Si chiama Dusan Vlahovic, implacabile e diabolico nel ’rubare’ un gol a McKennie sulla riga – con Max che se la ride: "Hai fatto bene!" gli dice – dopo averla sbloccata su innesco super di Yildiz e assist scaltro e perfetto di Cambiaso, prima di Bremer-tris. Nei tre gol c’è la notiziona: la Juve è prima da sola, ma non per una notte o due. Lo sarà per una settimana almeno e, dovesse battere l’Empoli arriverà allo scontro diretto con l’Inter guardandola dall’alto. Certo, Simone Inzaghi ha il recupero con l’Atalanta in canna, ma tant’è.

Guardie, ladri e paraocchi a parte, è del tutto logico come nelle teste bianconere abbia iniziato ad insinuarsi il nerazzurro, in vista dello scontro diretto del prossimo 4 febbraio. La Juve ha già fatto molto, moltissimo, per andarsela a giocare in chiave scudetto. Aldilà del vinile rotto sul quale Allegri non manca mai di poggiare la puntina - "Il nostro obiettivo è la Champions". Ok, il primo sarà anche quello, ma il secondo è ben più luminoso e grande, considerando che si tinge di quel tricolore che manca ormai dalla Juve di Sarri. La Juve ha chiuso il girone d’andata a quota 46 punti, ora è prima a 52 con una media che racconta come la lotta per il titolo sia il vero obiettivo.

Prima del più grande spettacolo del campionato, la sfida con l’Inter, la Juve ospiterà l’Empoli, sulla carta match agevole. Lo scontro diretto sarà molto più di uno scontro diretto però, perché in una corsa così serrata finire ko potrebbe voler dire contraccolpo mentale se non decisivo, certamente pesante. Ecco perchè Allegri nelle ultime settimane ha martellato i suoi sugli errori difensivi figli di un periodo in cui la massima concentrazione là dietro è venuta un po’ meno. Quattro trasferte in cui i suoi hanno sempre subito gol, peraltro evitabili, è una nota stonata da correggere in fretta. A Lecce però, si è tornati al caro vecchio clean sheet.

E lì si va senza Chiesa e Rabiot, innanzitutto. Non assenze banali. E si va per prendere la testa del campionato almeno per una settimana, cosa che non succede dall’estate del 2020. Il primo tempo però, si consuma con un paio di lampi di Vlahovic, l’occasione di McKennie bruciata sulla riga da Krstovic. In mezzo, un gran bel Lecce, che non arretra e se la gioca costruendo e cercando il gol.

Nella ripresa il cambio di marcia. Yildiz trasforma l’ennesimo pallone in cachemire, la porta dentro e Cambiaso la va a prendere per uno scaltrissimo cross direzione Dusan-gol. Quinto gol in cinque partite, il sesto rubato sulla riga a McKennie, prima di Bremer. Gran serata e primo posto in classifica.

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