Juve, Firenze può essere decisiva per Motta. Nel mirino anche la campagna acquisti
Thiago rischia già a Firenze e il quarto posto finale potrebbe non bastare. Anche il mercato è sotto la lente di ingrandimento dopi i 150 milioni investiti

Thiago Motta
Bologna, 11 marzo 2025 – Cristiano Giuntoli difende a spada tratta Thiago Motta, ma il tecnico ormai vive sul sottile filo del rasoio per quanto riguarda il futuro. Tanto che già a Firenze, in caso di ulteriore debacle, rischierebbe grosso. Poi l’estate, dove anche un quarto posto potrebbe non bastare per farlo rimanere sulla panchina, interrompendo immediatamente un progetto nato nemmeno un anno fa. Troppo pesante il ko con l’Atalanta (una sconfitta del genere in casa mancava da 58 anni) per non portare a riflessioni immediate e troppo eclatanti le eliminazioni contro Psv ed Empoli, che hanno portato la Juve fuori da tutto già tra febbraio e marzo. La corsa ai trofei si è interrotta troppo presto considerando anche la sconfitta in semifinale di Supercoppa. Insomma, quattro su quattro per Motta. E ora è necessario tornare in Champions League per garantire altri 60-70 milioni di ricavi la prossima stagione.
Motta deve invertire la rotta, a partire da Firenze
Non c’è altra soluzione per Thiago Motta che ripartire da Firenze. Il Bologna si è avvicinato a meno due, la Roma arremba da dietro e la fortuna della Juve è che l’Udinese ha fermato la Lazio, impedendo il sorpasso dei biancocelesti. Steccare ancora non si può e al Franchi ci sarà una sfida tra due formazioni in difficoltà: la viola si porta dietro alti e bassi da qualche mese, la Juve sembrava rinata dopo cinque vittorie in fila ma il ko tecnico con l’Atalanta ha fatto riemergere tutti i dubbi sul progetto. Contro la Fiorentina, Motta potrebbe rischiare addirittura l’esonero in caso di dura e brutta sconfitta, perché sarebbe il segnale ultimo di una difficoltà non risolvibile. A giugno, invece, tutti gli scenari sono aperti perché anche un quarto posto potrebbe non salvare l’ex Bologna che vive con l’ombra di Conte e Gasperini alle spalle. Il primo è specialista nei rilanci, ma costa tanto di ingaggio e chiede investimenti sul mercato, il secondo è invece l’uomo che può ridare dignità e mentalità juventina essendo partito dalle giovanili bianconere. Nel mirino, però, c’è anche il mercato, i 150 milioni spesi e che non stanno fruttando, partendo dai nomi di Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez. Pesa, secondo i tifosi, anche l’assenza della dirigenza, poco incline a dichiarazioni pubbliche utili a tenere la barra dritta sul dna juventino recentemente smarrito.
Moggi parla chiaro: “Esonero Motta? Andava fatto dopo Eindhoven…”
Nell’ambiente bianconero c’è ormai scontentezza diffusa, ben rappresentata dai fischi sonori dello Stadium al termine della partita di domenica. In molti vorrebbero l’esonero di Motta, ma l’ex Luciano Moggi la pensa diversamente: ora non servirebbe, andava fatto prima. Queste le parole dell’ex dirigente a tuttojuve: “Meglio lasciare stare ogni commento, speriamo che a Firenze possano fare risultato – il suo commento – Non procederei ora con l’esonero, non conosco le dinamiche interne, ma quando sento l’allenatore dire che bisogna riorganizzare lo spogliatoio gli chiederei chi lo ha disfatto. Motta non è da esonerare, lo si poteva allontanare dopo Eindhoven. Il Psv ha preso 7 gol dall’Arsenal in casa dopo che la Juve ci aveva perso…”. E' crisi Juve e tocca a Motta tenere il timone, ma al Franchi è vietato sbagliare.
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