E Motta diventa rosso. Espulso contro il Bologna. Juve, ci pensa Mbangula
Il tecnico viene allontanato e Pobega raddoppia dopo il vantaggio di Ndoye. La prima rete di Koopmeiners e la prodezza nel recupero valgono un punto.

Il tiro di Mbangula nei minuti di recupero che ha dato alla Juventus un pareggio ormai insperato dopo lo 0-2 del Bologna
Bologna bello e scialacquatore, che al 92’ manda in frantumi il sogno di una vittoria, ampiamente meritata, nella casa dell’inviso Motta. La Juve di Thiago invece festeggia un pari al fotofinish che acuisce i suoi sintomi di ‘pareggite’ acuta (nono X in campionato) allungando la distanza dalla capolista Atalanta. Il Bologna in versione Stadium è due cose in una: prima una perla di rara bellezza e poi un monumento di indicibile spreco.
Il tutto sotto gli occhi di un Motta mai così impotente in panchina e soprattutto mai così fumantino con l’arbitro, tanto da meritarsi all’inizio del secondo tempo l’espulsione decretata dopo l’ennesima plateale protesta. Pura frustrazione, forse, nel vedere da bordocampo un Bologna che sembrava la copia perfetta della sua squadra vincente della scorsa stagione. Impeccabili fin dall’inizio i rossoblù, con uno Ndoye che ancora una volta schierato a destra sulla mattonella dell’infortunato Orsolini, si infilava nella retroguardia bianconera come una lama nel burro. Dopo aver colpito un palo al 10’ e fatto ammattire lo spaesato Rouhi lo svizzero ha squassato la porta di Perin alla mezzora con un destro di precisione e potenza: nel dubbio è il terzo gol nelle ultime 2 partite di un ragazzo che fin qui si era dimostrato allergico alla porta avversaria. Ma è tutto il Bologna nel primo tempo a funzionare come una macchina perfetta: pressing alto, asfissianti uno contro uno che tolgono certezze ai bianconeri, ripartenze verticali palla a terra, con Castro playmaker d’attacco e il pugnace Dominguez, titolare a sorpresa, sempre nel vivo della contesa.
La Juve invece paga la vena storta di Fagioli e Vlahovic nonché una fragilità difensiva che suona come un campanello d’allarme per il suo allenatore. Quando al 53’ Beukema in pressione alta trasforma un anticipo difensivo in un’imbucata per Castro l’argentino di tacco manda in porta Pobega per il più sfavillante dei 2-0. Sopra di due gol a mezzora dalla fine come si fa a non portare a casa i tre punti? A maggio lo pensò anche il Bologna di Thiago, che dalla Juve si fece poi rimontare addirittura tre reti. Stavolta la rimonta bianconera la firmano Koopmeiners (primo gol in bianconero) e il giovane Mbangula. Ma senza il pallone sciaguratamente dato in pasto ai bianconeri al 92’ da Miranda il finale rossoblù sarebbe stato un trionfo e non un vaffa indirizzato agli dei del pallone.
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