Juve, Tudor convince: aumentano le chance di permanenza

Il tecnico sta convincendo per gioco e rendimento, la conferma non è più così improbabile: Tudor ha rispolverato il dna Juve. Difficili le piste Tonali e Osimhen

di MANUEL MINGUZZI
16 aprile 2025
Igor Tudor

Igor Tudor

Torino, 16 aprile 2025 – Igor Tudor e la Juve, una storia che potrebbe continuare anche oltre il Mondiale per Club. Il tecnico bianconero, con contratto fino a fine stagione ma anche con rinnovo in caso di Champions, ha approcciato molto bene la nuova avventura, dando al club i punti che servivano per tornare in zona quarto posto e fornendo alla squadra ben altro tenore di prestazione rispetto al predecessore. Serviva arginare l’emorragia e Tudor e ce l’ha fatta. Sta convincendo il lavoro dell’allenatore, che non solo ha sistemato i giocatori nei rispettivi ruoli, ma ha contribuito a rinvigorire il famoso dna Juve, smarrito con Thiago Motta. Così, la conferma dopo il Mondiale non sarebbe niente affatto impossibile.  

La Juve può uscire dal contratto, ma Tudor convince…

Sette punti in tre partite. La marcia Juve è ripresa e la sconfitta del Bologna a Bergamo ha consentito ai bianconeri di riprendersi il quarto posto, peraltro con un sei partite finali più facili di quelle dei rossoblù. Certo, dentro ci sono stati anche momenti meno scintillanti, a Tudor non è piaciuto il secondo tempo con il Lecce, ma in generale la scossa che si augurava la società dopo il cambio di allenatore è arrivata. Alla Juve attuale manca ancora una condizione fisica a lungo termine per durare ad alti ritmi per novanta minuti, ma in termini di gioco e aggressione si sono visti notevoli passi avanti. Squadra più verticale, dedita al pressing in avanti e con ben altro atteggiamento rispetto a prima. Si percepisce, dunque, come Tudor sia riuscito a entrare nella testa dei giocatori, trovando adeguate risposte. Almeno dai titolari. C’è ancora del lavoro da fare sulle riserve, soprattutto un paio di attaccanti, ma l’inversione di tendenza è per ora netta. Una bella prova del nove sarà a Parma, squadra che ha fermato in sequenza Inter e Fiorentina e che al Tardini è sempre pericolosa. Uno degli scogli più duri oltre a Bologna e Lazio per questa rincorsa verso la Champions, fondamentale per beneficiare di ricavi extra a bilancio. Match decisivi anche per il futuro della panchina. Se da un lato Tudor può puntare su un rinnovo automatico in caso di Champions, dall’altro la Juve si è tenuta una clausola di uscita qualora decidesse di virare su un altro allenatore. Raffreddata la pista Gian Piero Gasperini, resta sempre in ballo quella che porta ad Antonio Conte, tuttora apprezzato da una parte del cda e pure dal presidente John Elkann. Sarà proprio il numero uno a mettere l’ultima parola, anche valutando l’impatto economico della situazione. A oggi, però, salgono le quotazioni di Tudor, che conosce bene l’ambiente bianconero, ne carpisce le prerogative e le richieste, ed è stato da giocatore portatore del dna Juve, oggi riscoperto perno fondamentale della risalita. Potrebbe, dunque, riuscire a tenersi la panchina.

Tonali e Osimhen

La dirigenza, oltre che valutare il lavoro dell’allenatore, dovrà anche pianificare il mercato estivo, tra cessioni e acquisti per ridare competitività alla Juventus. Vlahovic è uno degli indiziati a partire con il contratto in scadenza nel 2026 e un rinnovo mai decollato. Ogni proposta da 30 milioni in su verrebbe ascoltata. Attenzione anche ad Andrea Cambiaso, valutato circa 50 milioni e ancora nelle mire del Manchester City. Tra gli attuali giocatori in rosa da riscattare, rischiano invece Randal Kolo Muani e Francisco Conceicao. Il francese è partito a razzo ma ora è finito in panchina con il cambio di allenatore e l’ingresso nel secondo tempo col Lecce non ha convinto. Quei 50 milioni per il riscatto potrebbero essere dirottati altrove. Stesso discorso per Francisco Conceicao. In autunno il riscatto sembrava una formalità, ma ora il progetto tecnico è cambiato e i trenta milioni per confermarlo iniziano a pesare. Tutti possibili investimenti che la Juve avrebbe intenzione di utilizzare per altri innesti, aumentando il margine di manovra oltre i ricavi Champions e oltre le plusvalenze. Piace, come noto, Victor Osimhen, che staziona al Galatasaray ma ha voglia di tornare in un campionato più importante. C’è una clausola di 75 milioni di euro e proprio i turchi starebbero pensando di esercitarla, ma occorrerà dialogare con l’agente perché il mercato europeo si è fatto interessante. C’è anche la Juve, con il link Giuntoli pronto a tenere vivi i contatti con l’entourage anche se 75 milioni sono tanti per l’attuale bilancio bianconero. Pure Sandro Tonali diventa una pista complicata. Il Newcastle non ha bisogno di cedere e in più il mediano della nazionale è entrato nel cuore dei tifosi inglesi e oggi, a maggior ragione se dovessero tornare in Champions, non ci sono motivi per una cessione. Inoltre, Tonali è stato pagato 70 milioni e le cifre rischiano di diventare inaccessibili. Tra gli ultimi nomi accostati al club bianconero c’è anche quello di Dan Ndoye, attaccante esterno del Bologna. Secondo il sito Tuttojuve il calciatore svizzero piace alla dirigenza che avrebbe già avuto un contatto con il suo entourage. Ndoye piace perché può giocare sia ala d’attacco ma anche esterno a tutta fascia, ma anche qui ci sono costi elevati dato che il Bologna non fa sconti, in più il club felsineo è concentrato sul campo e per ora non vuole intraprendere trattative di mercato, e oggi le valutazioni si aggirano attorno ai 40 milioni di euro. Insomma, un momento cruciale per la Juve sia dentro che fuori dal campo, per rilanciare un progetto di crescita verso il ritorno ai vertici e per tornare a giocarsi dei trofei. Forse, con ancora Igor Tudor al comando.

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