Juve, buona campagna esuberi: via Kostic. Ora la risoluzione con Pogba

Oltre agli acquisti, Giuntoli ha chiuso una eccellente campagna esuberi: rimane solo Arthur. Ora due snodi: il rinnovo di Vlahovic e la risoluzione con il francese squalificato per doping

di MANUEL MINGUZZI -
9 settembre 2024
Paul Pogba

Paul Pogba

Torino, 9 settembre 2024 – Erano due le missioni di Cristiano Giuntoli e probabilmente sarà soddisfatto del risultato raggiunto. Da un lato c’era la necessità di creare una Juve forte e competitiva per Thiago Motta, con una campagna acquisti aggressiva, dall’altro l’urgenza di sfoltire e cedere gli esuberi. Se in entrata qualcosa è sfumato, ma poco, di fatto solo Calafiori e Sancho a fronte di colpi importanti come Thuram, Koopmeiners e Nico Gonzalez, in uscita la Juve era chiamata a incassare il più possibile. Ceduto bene Kean, 13 più bonus per arrivare a 18, ceduto bene Soulè, quasi 30 milioni, e arginato il più possibile il problema Chiesa, 13 milioni al Liverpool, Giuntoli sulle cessioni ha avuto vita più difficile con gli ultimi esuberi, ovvero quelli rimasti anche a chiusura del mercato italiano. In particolare Filip Kostic, escluso dalla lista Champions, e Arthur, mediano di costruzione che invece Motta ha deciso di reintegrare, così come McKennie. Erano gli ultimi due esuberi rimasti, con Milik che dovrebbe ricoprire il ruolo di vice Vlahovic almeno fino a gennaio. Con qualche mercato ancora aperto, Giuntoli non ha smesso di lavorare e così ha piazzato pure il serbo al Fenerbahce in prestito con riscatto, togliendosi un ingaggio a bilancio dato che gli emolumenti saranno pagati totalmente dai turchi. Ora resta solo Arthur, che alla fine potrebbe pure rimanere nelle rotazioni dato che è stato inserito in lista, poi a gennaio si farà una nuova valutazione in caso di necessità e se si renderà utile e funzionale cedere un’altra pedina per far posto a un nuovo innesto. Insomma, quella a disposizione di Motta appare una rosa importante per qualità e lunghezza dato che all’allenatore non piacciono rose troppo lunghe in cui avere diversi giocatori scontenti per poco minutaggio. Certo, con tre impegni settimanali ci sarà bisogno di tutti ma sulla carta il mercato Juve è stato pressoché perfetto per ciò che si è voluto prendere e ciò che è stato sacrificato. Ora la palla passa all’allenatore.

Il rinnovo di Vlahovic

Ma la gestione di una società, in ottica mercato, prosegue anche quando le trattative ufficialmente si fermano. In questo caso si parla di rinnovi e ce n’è uno in casa Juve che dovrà essere affrontato con profonda precisione e decisione: Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo, titolare del ruolo di prima punta e assoluto leader offensivo, va in scadenza nel 2026 e in ottica estate 2025 servirà trovare una prima soluzione che possa arginare l’assalto di qualche club dal mercato. A un anno dalla scadenza per la Juve ci sarebbe il rischio di cedere sotto prezzo o comunque di perdere il giocatore. Qual è il problema? L’ingaggio a salire a firmato al momento dell’accordo con la Fiorentina per l’acquisto della prima punta serba. All’ultimo anno si vanno a superare abbondantemente i 10 milioni di euro e l’intenzione della Juve è rendere sostenibile a bilancio il suo ingaggio. L’ipotesi primaria resta quella di spalmare l’ultimo anno su due stagioni per abbattere i costi e arginare un rischio parametro zero: la palla passerà al giocatore. Non ora, però, perché la massima concentrazione è sul campo, soprattutto nella settimana che porta alla preparazione di Empoli e del Psv, partita di ritorno in Champions e molto attesa da squadra e pubblico. Vlahovic e la Juve ne parleranno con calma da qui a gennaio, ma senza pressione e senza distrazioni.

La risoluzione con Pogba

Non è ancora chiusa la vicenda Paul Pogba per la Juve. Il giocatore è stato fermato per quattro anni per la nota vicenda della positività al testosterone, ma è ancora sotto contratto con il club bianconero. Il calciatore francese, che aveva stipulato un accordo da circa 8 milioni l’anno, dopo la squalifica è sceso al minimo salariale, duemila euro al mese, e ha fatto ricorso al Tas contro la decisione delle autorità antidoping. Il club bianconero deve dunque attendere che si pronunci il tribunale arbitrale dello Sport, che potrebbe annullare le sanzioni o confermarle. A quel punto la Juve sarebbe in grado di procedere alla risoluzione per giusta causa, anche se oggi l’ingaggio di Pogba a bilancio non pesa più in maniera eccessiva. Durante gli Europei Paul aveva affermato di non aver sentito dirigenti juventini e i rapporti sono quanto mai freddi. Per chiudere una volta per tutte la vicenda servirà aspettare.

Rabiot torna nel mirino del Milan?

Chissà cosa alberga nella mente di Adrien Rabiot. Nonostante l’arrivo di Thiago Motta, i due si conoscono bene, il francese non ha rinnovato il contratto con la Juve ed è tuttora svincolato. Sarebbe stato un uomo importante negli schemi di Motta, anche se la sua uscita ha liberato spazio salariale per ulteriori innesti, ma da fuori risultano abbastanza incomprensibili la sua gestione e le sue scelte. Rabiot resta giocatore di rango internazionale, anche con la maglia della Francia, e vederlo ancora senza contratto lascia stupiti. Richieste economiche troppo alte? Nessun progetto convincente? Non è dato sapere, di sicuro al suo futuro lavora la mamma Veronique, da sempre osso duro nelle trattative di carattere economico. Una settimana fa si era parlato di Arabia e Al Nassr, dove c’è Ronaldo, ma pare che Rabiot abbia rifiutato la destinazione nonostante i ricchi parametri del calcio arabo. Anche il ct della Francia Deschamps si è detto preoccupato della situazione e nei prossimi giorni sarà da monitorare una nuova possibile pista. Il Milan è alle prese con il serio infortunio di Bennacer, grave problema al polpaccio con l’Algeria, e allora nelle stanze rossonere si potrebbe prendere in considerazione un nuovo innesto. Rabiot darebbe gamba e qualità a Fonseca, ma di sicuro il Milan difficilmente potrebbe sobbarcarsi ingaggi superiori ai 7 milioni di euro. Valutazioni in atto.

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