Euro Juve a caccia di altre magie. Motta vuole il tris con lo Stoccarda. Conceiçao per riaccendere l’attacco
Dopo la vittoria a Lipsia, i bianconeri puntano a raggiungere già quota 9 per ipotecare il pass ai playoff. Thiago ritrova McKennie e cambia ancora, l’estro di Francisco fondamentale per innescare Vlahovic.
Che Juve vedremo stasera allo Stadium? Quella formato Europa, capace fin qui solo di vincere segnando sempre tre gol, magari anche in inferiorità numerica attingendo a un po’ di eroismo? O quella meno luccicante del campionato, più macchinosa in avanti, ma tenacemente aggrappata a ogni sogno con una difesa da record?
La terza di Champions, contro lo Stoccarda, mette oggi la Signora di Motta nell’intrigante condizione di fare già un grande passo in ottica qualificazione. Una vittoria proietterebbe i bianconeri a quota nove punti, quella che fini analisti del pallone pongono già come sufficiente per garantirsi i playoff che poi daranno l’accesso agli ottavi. E non sarebbe affatto male, considerando il guado di incertezze da cui sta riemergendo il club dopo l’ultimo tormentato triennio.
I tedeschi, per altro, sembrano la preda ideale del martedì di Coppa. Il poker subito in Bundesliga dal Bayern indica che la squadra di Hoeness Junior – figlio d’arte che ha saputo risollevare la squadra con un mezzo miracolo un anno e mezzo fa – ora tanto solida non è. In campionato prende due gol a partita di media, e altrettanti, comunque, riesce a farne. In ogni caso, il decimo posto nel torneo di casa a -8 proprio dai bavaresi testimonia di un team di medio cabotaggio, che ha perso 3-1 all’esordio europeo fuori col Real senza andare poi oltre all’1-1 in casa contro lo Sparta Praga.
Kalulu & Co. dovranno guardarsi soprattutto da Millot, fantasista francese in rampa di lancio, e da Demirovic, punta solida dai piedi educati. Ma molte attenzioni sono rivolte in realtà a come creare molte più occasioni, sperando che lo Stoccarda non si chiuda eccessivamente: sono evidenti, al momento, i limiti dei bianconeri nel farsi breccia in schieramenti abbassati e compatti.
Il ritorno di Conceiçao dopo la squalifica in campionato, in questo senso, potrebbe essere determinante. Nessuno come il brevilineo portoghese sa sparigliare le carte con le sue giocate estemporanee, l’inventiva, il dribbling tentato in ogni possibile circostanza. Nico Gonzalez e Koopmeiners sono sempre fuori, e le fonti di gioco si riducono.
In mediana sarà dato spazio a Fagioli come playmaker, con il rientrante McKennie e Douglas Luiz appena più avanti. A Vlahovic saranno affidati gli ovvi compiti di realizzazione, già vidimati nelle notte continentali.
Motta, senza dirlo, ha oggi una duplice missione. Fare un altro scatto nella competizione più importante, aumentando l’autostima di tutto il gruppo; e mandare un messaggio forte all’Inter prima del match di domenica, che vedrà i nerazzurri presentarsi a San Siro con una mediana rivista per via dello stop di Calhanoglu.
La Juve è dodicesima in A per tiri effettuati, nona per distanza percorsa, dodicesima per distanza media dello scatto. La sensazione è quella di una squadra che ragiona molto, spietatamente lucida, ma pure frenata. Giochismo sì, però coi dovuti distinguo. L’incontentabile mondo bianconero vuole emozionarsi ancora, possibilmente senza quella sofferenza vista contro il Lipsia, che il ’tascabile’ Francisco tramutò in gioia liberatoria con il suo gol d’altri tempi.
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