Euro Juve, è subito show. Yildiz: magia alla Del Piero. Motta vince con classe
Psv travolto all’esordio: dopo il capolavoro di Kenan, a segno McKennie e Nico. Saibari interrompe l’imbattibilità, ma Signora con tante idee: e ora l’esame Conte. .
Dopo 685 giorni di assenza, riecco la vera Juve da Champions: dinamica, per nulla intimorita nonostante i sei esordienti nella Grande Coppa, pulsante di voglia e di classe. Quella di Yildiz, anni 19, è assodata e preannuncia meraviglie. Il gol del vantaggio col Psv è roba da stropicciarsi gli occhi, che non può non rimandare alle magie di Del Piero dagli stessi ciuffi d’erba.
Certi paragoni è arduo evitarli – Lippi debuttò nel ’95 a Dortmund vincendo 3-1 con una magia di Alex... – ma la nuova Signora ha rotto il ghiaccio nel migliore dei modi con una competizioni che ne misurerà più di ogni altra le ambizioni di grande squadra. Dopo un avvio col freno tirato, pure con qualche insidia dietro, i bianconeri sciolgono le briglie e diventano padroni del campo. Il 4-1-4-1 proposto da Motta liberà la creatività di molti, e McKennie – sorpresa nell’undici iniziale – va ben oltre i compiti di incontrista. Dopo il vantaggio firmato dal genietto turco, il 2-0 porta la sua firma. L’ennesima dimostrazione che il nuovo tecnico non guarda a cognomi e curriculum, ma solo all’utilità e al merito attuale di chi ha a disposizione.
Gli olandesi, sempre vittoriosi sin qui in Eredivisie, dopo due conclusioni piuttosto insidiose nei primi minuti, perdono mordente e metri di campo. La Juve sa come uscire dal pressing e piazza il tris con Gonzalez, altro debuttante senza incertezze nella serata dello Stadium.
Stupisce la capacità di arrivare alla conclusione con relativa semplicità, in questa squadra rivoluzionata. Il gol del tris è arrivato dopo la palla rubata da Koopmeiners e la sponda nemmeno troppo volontaria di Vlahovic. Proprio l’olandese e il serbo, tra i più attesi, con la loro prova di sacrificio e senza lustrini hanno restituito al meglio l’immagine e l’anima della nuova Juve: squadra probabilmente senza fuoriclasse – Yildiz però studia con profitto per la qualifica – ma dal talento duttile e diffuso.
Nella ripresa, spazio al capitano ritrovato Danilo, Thuram, Fagioli, Weah e Douglas Luiz. Altra energia per blindare la vittoria e fissare il sorriso. Solo al 93’, con la rete di Saibari, è sfumato il quinto clean sheet di fila in stagione per Di Gregorio e compagni. Conferme comunque di una solidità che va di pari passo con l’inedità creatività in avanti. La frenata in campionato è già dimenticata, il vento d’Europa scuote la Juve. Sabato c’è il Napoli di Conte allo Stadium: altri brividi cercando di acchiappare il futuro. Il capo missione si chiama Kenan.
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