Fagioli-Bremer, gol al Max Le nuove lacrime di Pogba

Cremonese piegata allo Stadium con i gol dell’ex e del brasiliano nella ripresa. Bianconeri lanciati verso il ritorno a Siviglia, ma Paul si deve fermare ancora.

di PAOLO GRILLI -
15 maggio 2023

di Paolo Grilli

Con la serata di Siviglia a dominare già i pensieri, con Pogba che abbandona in lacrime il campo dopo 24 minuti cedendo ai limiti dei suoi muscoli di seta, non poteva essere una Juve a cinque stelle quella che ieri affrontava la Cremonese. Un medio muso basta e avanza, quando l’Europa da conservare e conquistare assorbe ogni energia. Decide l’ex Fagioli, sempre più vicino a una leadership anche emotiva, come si è visto anche in una serata non scontata. Il Milan quinto è ora a otto punti. Se non ci fosse l’asterisco ciclopico legato alla giustizia sportiva, la Signora potrebbe essere ora certa della Champions.

Allo Stadium il predominio del possesso palla è bianconero, come immaginabile. Allegri schiera a sorpresa il Polpo al posto di Di Maria: la mobilità del francese, rispetto al Fideo, è minima, ma il tocco non delude. Poi il crac, a sintetizzare il lungo incubo del francese, ma anche l’incertezza che permea la stagione della Signora. Con i big abbonati agli infortuni, o sotto lo standard. Come Vlahovic, ancora senza acuti dopo la gara-no col Siviglia. La sua titolarità a quattro giorni dal ritorno di Coppa potrebbe essere letta anche come la volontà di Allegri di non schierarlo tra gli undici che ha in mente per il Sanchez Pizjuan.

Chiesa stesso, inserito nello starting 11, in avvio non ha risposto positivamente mancando a lungo della capacità che gli si riconosce di dare la scossa e creare superiorità. Nella ripresa ha però ritrovato il battito giusto per fare il guastatore delle difese altrui, martellando e affondando il colpo. L’assist a Fagioli lo ha pienamente riabilitato.

Nel primo tempo si era registrata giusto la zuccata di Bremer con parata di Carnesecchi, per il resto solo calma piatta con la squadra di Ballardini saggiamente imbullonata nella propria metà campo.

La ripresa, come quasi sempre quest’anno, vede i bianconeri scrollarsi di dosso le ansie e la prestazione ne guadagna. Non c’è solo il gol di Fagioli a scaldare un po’ lo Stadium, ma anche un fraseggio più rapido favorito da spazi più liberi. Certo l’ingresso di Di Maria e Iling aiuta a spostare in avanti la lancetta della qualità. La vittoria viene sigillata da Bremer. Se le punte latitano, lui c’è sempre.

E ora Siviglia. Sperando che la Signora sia quella di Bergamo, o del finale di ieri. L’Europa sarà per lei una sliding door che non si fermerà fino all’estate.

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