Juve alla prima sosta felice. Weah-Yildiz, festa derby. I granata sono in crisi

Un gol per tempo, partita in controllo e secondo posto per i bianconeri. Motta arriva alla pausa dopo una vittoria: non era mai successo in questa stagione.

di LORENZO LONGHI
10 novembre 2024
Il bel colpo di testa in tuffo di Kenan Yildiz ha chiuso il match nel finale del secondo tempo, su cross del subentrato Conceiçao

Il bel colpo di testa in tuffo di Kenan Yildiz ha chiuso il match nel finale del secondo tempo, su cross del subentrato Conceiçao

Quando si dice che i derby sono sfide che sfuggono a ogni pronostico, Juventus-Torino non può rientrare nel novero, e anche ieri sera all’Allianz Stadium se ne è avuta la conferma: il derby della Mole numero 209 l’hanno vinto i bianconeri per la quindicesima volta negli ultimi 20 incontri, 28esima negli ultimi 38. 2-0 il risultato finale per una Juventus che ha segnato un gol per tempo, con Timothy Weah ad aprire il conto e Yildiz a chiuderlo a una manciata di minuti dal termine, ma ha dato per tutta la durata dell’incontro l’impressione di poter gestire la partita e arrivare al successo, in un modo o nell’altro. Detto, fatto. Per il Torino è la sesta sconfitta nelle ultime 7 partite, e a questo punto i granata devono benedire l’ottimo inizio di campionato perché, in altre condizioni, probabilmente ora anche la panchina di Vanoli vacillerebbe molto più di quanto già in realtà non traballi.

Anticipata da una serie di incidenti tra tifosi che si sono affrontati con bastoni, cinghie e cinture nella notte fra venerdì e sabato nella zona precollinare della città, in uno scontro, a quanto pare, pianificato nei giorni precedenti e che ha portato a diversi feriti e a un arresto, la partita ha sostanzialmente rispettato i pronostici, almeno inizialmente, perché né Motta né Vanoli hanno sorpreso nella scelta degli uomini e nel canovaccio.

A sbloccarla, dopo una ventina di minuti, la quarta rete in campionato di Weah, fattosi trovare al posto giusto per appoggiare in rete una conclusione di Cambiaso respinta di Milinkovic-Savic, figlia di una percussione tanto entusiasmante quanto efficace dell’esterno bianconero, la cui percussione verticale è parsa un impeto di ribellione al possesso che, complice il piano tattico del Torino, stava narcotizzando in orizzontale la manovra della Juventus: Vanoli, del resto, aveva studiato piuttosto bene le difficoltà avute dai bianconeri in casa contro Roma e Cagliari, e se non fosse stato per Cambiaso forse la scelta del tecnico granata avrebbe retto. In svantaggio, il Toro ha finito per lasciare più spazi ed è stato di fatto schiacciato nella propria metà campo, ma la squadra di Motta non ne ha approfittato, pur essendo stata capace di arrivare al tiro ancora con Cambiaso, con Koopmeiners e Vlahovic, ma sempre con scarsa convinzione o precisione.

Partita insomma ancora aperta a inizio ripresa, e lì il Torino ha dato un senso alla sua serata, mostrandosi più intraprendente e coraggioso, meno tenero e più in clima derby anche grazie a una Juventus che ha girato a mezza velocità, sufficiente tuttavia per gestire un risultato che porta i bianconeri, per la prima volta in questa stagione, a vivere la sosta per le nazionali dopo un successo.

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