Juve, Allegri a quota 1002 punti, ma il futuro resta rebus

Max suona quota mille punti in Serie A dopo la vittoria, sofferta, con il Frosinone, ma il futuro resta incognito. Giuntoli lo blinda, lui ha contatto: sarà rinnovo?

di MANUEL MINGUZZI -
26 febbraio 2024
Max Allegri

Max Allegri

Torino, 26 febbraio 2024 - Vittoria sofferta, ma utile ad arginare la crisi recente e a mantenere il distacco sulle rivali Champions, semmai davvero la qualificazione alla principale coppa internazionale fosse in discussione. La Juventus di Allegri si è salvata con un gol di rapina di Daniele Rugani allo scadere contro il Frosinone, un successo che ha arginato momentaneamente le difficoltà bianconere e che ha portato il mister a sfondare i mille punti in Serie A. Restano, però, le difficoltà messe in mostra dai bianconeri, che hanno perso solidità difensiva e davanti si appoggiano quasi esclusivamente alla prolificità di Dusan Vlahovic, mentre Federico Chiesa vive uno dei momenti più difficili della carriera con poche giocate di livello, pochi gol, qualche mugugno dagli spalti e un ruolo che fatica ad assimilare nel 3-5-2 di Allegri. In ogni caso è stata una domenica di festa, morigerata, per il tecnico bianconero che ha sfondato i mille punti in Serie A, ma con una permanenza alla Juve ancora da definire e blindare.  

Giuntoli lo conferma, ma c’è sempre Motta…

Una piccola festa al J Hotel per Max Allegri. I 1002 punti in Serie A valgono tanto nella storia del campionato e valgono nell’immediato una piccola torta per un breve festeggiamento con famigliari e amici. Max Allegri, non senza sofferenze, ha tagliato il traguardo ieri contro il Frosinone, ringrazierà Rugani che ha segnato al 95’, ma è sul futuro che si gioca la partita. La situazione è nota: Allegri ha contratto fino al 2025 e il suo ingaggio è abbastanza pesante a bilancio. Il direttore Giuntoli lo ha confermato ai microfoni di Dazn: “Vogliamo tenerlo e lui è contentissimo, a tempo debito ci metteremo al tavolo per discutere del futuro”. Insomma, una conferma pubblica per quanto possono valere nel tritacarne del calcio. Ma in fin dei conti Max ha contratto, abbastanza pesante, e cambiarlo vorrebbe dire impegnare risorse per la sua transazione e per ingaggiarne uno nuovo, quando invece sarebbe più utile dirottare tutto sul mercato in entrata per migliorare una rosa che dovrà competere su tre fronti. Dal punto di vista sportivo nessuno ha chiesto ad Allegri lo Scudetto e la qualificazione in Champions vorrebbe dire obiettivo raggiunto e stagione positiva. Allegri è in linea e questo può valere la riconferma. L’unico nodo è: Allegri resterebbe in scadenza di contratto? La sensazione è che qui si giochi la partita perché probamente Giuntoli terrebbe Allegri fino al 2025, ma sul rinnovo i discorsi potrebbe cambiare guardando alla sostenibilità a bilancio e all’idea di poter costruire un nuovo ciclo con un nuovo tecnico. Ma le nubi sono in parte spazzate via dal rapporto stretto tra Max e la dirigenza, sottolineato dall’allenatore ieri nel post partita: “Io e la società stiamo lavorando bene e in sintonia - le sue parole - E’ normale che il club pensi al futuro, ma io devo guardare al presente perché non abbiamo ancora raggiunto la Champions. Io poi ho contratto e sono orgoglioso di lavorare per questa società. Mi sono legato anche affettivamente”. Ecco, Giuntoli terrebbe Allegri e Allegri rimarrebbe, ma desta comunque attenzione il percorso di Thiago Motta con il Bologna, ora al quarto posto in classifica e qualificato alla Champions League. Tra l’altro Motta va in scadenza di contratto a giugno e potrebbe rendersi disponibile per un grande club. Lo segue pure il Milan, per esempio, anche se su Pioli aleggia più incombente la figura di Antonio Conte. Ma Allegri, che non ama parlare di futuro, si è espresso in maniera chiara sulla prossima stagione: “Mi piacerebbe restare? Assolutamente sì, abbiamo iniziato un percorso con il vecchio presidente e sta continuando con Cherubini, Giuntoli, Manna e Scanavino. Andiamo d’accordo e abbiamo degli obiettivi importanti, ma per ora dobbiamo pensare al presente”. Il presente impone una riflessione sulla tenuta difensiva considerando i 7 gol subiti nelle ultime 5. Per una squadra che da sempre ha posto le basi dei suoi risultati sui pochi gol presi, e l’efficenza massima in attacco, subire ben più di un gol a partita è un marchio da togliersi di dosso il prima possibile. E ora preoccupano anche gli infortuni degli equilibratori di centrocampo con Adrien Rabiot che ha subito la lussazione della falange di un dito del piede, sostituito da Alcaraz ieri, e Weston McKennie la lussazione della spalla. Insomma, continuano i problemi.

Chiesa in difficoltà

E Allegri dovrà risolvere un altro problema: Federico Chiesa. L’attaccante non riesce a trovare continuità, prima a causa dei continui acciacchi fisici, che ne hanno pregiudicato la condizione, poi per una veste tattica che non gli si addice, soprattutto in un 3-5-2 che lo vede nel ruolo di seconda punta. Probabilmente Chiesa preferirebbe un tridente offensivo e ricoprire il ruolo di ala sinistra, dove può o andare sul fondo oppure rientrare, mentre in un 3-5-2 vive un perenne conflitto tra la sua natura, cioè appunto allargarsi, e l’esigenza di Allegri che gli chiede di stare un po’ più vicino alla prima punta Vlahovic. Il risultato è che il numero sette non decolla e ieri c’è stato anche qualche mugugno allo Stadium, in un rapporto non più così solido come prima. Ed è in questa ottica, cioè un rendimento sottotono, che si incastra il rinnovo contrattuale. Chiesa va in scadenza nel 2025 e bisognerà prendere una decisione sul futuro: rinnovare oppure aprirsi a una cessione. L’idea della Juve è provare a continuare, ma senza adeguamento, aspetto che potrebbe complicare la trattativa per il rinnovo sopratutto se qualche club di Premier League dovesse avvicinarsi al figlio d’arte, magari con offerte di ingaggio superiori. Sarà un tema, Chiesa, per il mercato estivo perché da una sua ipotetica cessione potrebbe arrivare il tesoretto per migliorare la rosa, con Teun Koopmeiners principale obiettivo per giugno. Leggi anche - Poker Inter a Lecce: doppietta di Lautaro che fa 101

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