Juve, ipotesi Arabia per Milik. Occhi puntati su Mikautadze

Giuntoli continua a sondare il mercato attaccanti. C’è l’esigenza di fornire a Thiago Motta un vice Vlahovic

di MANUEL MINGUZZI
26 dicembre 2024
Georges Mikautadze

Georges Mikautadze

Torino, 26 dicembre 2024 – Una occasione al di là delle Alpi, per rafforzare l’attacco. Il Lione vive in mezzo a un monte debitorio fuori controllo e le autorità hanno imposto una retrocessione d’ufficio precauzionale se il club non riuscirà a rimettersi in sesto da qui a fine stagione. Significa fare ingenti plusvalenze sul mercato di gennaio, dove rischia di essere un liberi tutti e con diversi giocatori di talento sul mercato. Come noto, la Juve sonda il mercato attaccanti perché oltre alle dichiarazioni di facciata ‘aspettiamo Milik’, c’è l’esigenza di fornire a Thiago Motta un vice Vlahovic. L’opportunità potrebbe essere colta se l’attaccante polacco dovesse essere ceduto e con il georgiano Mikautadze in uscita proprio da Lione.

Milik, ipotesi araba. In tanti su Mikautadze

Non è una situazione facile in attacco per la Juve, per due ragioni. La prima è il vice Vlahovic. La società afferma di voler aspettare Arek Milik, ma il polacco è fermo da prima degli Europei e non si conoscono esattamente i tempi per averlo di nuovo al 100%. Col nuovo anno, in teoria, Milik dovrebbe riprendere a lavorare a pieno regime, ma le garanzie che potrà offrire, in un campionato duro e di livello, non sono note e dopo infortuni così lunghi ci vuole sempre tempo per recuperare la forma migliore. Il secondo aspetto da valutare è il rinnovo di Vlahovic. Se ne parlerà a febbraio, ma il rischio di una mancata firma sul rinnovo con ingaggio spalmato pone il club nella condizione di dover valutare una cessione estiva per evitare un sanguinoso parametro zero.

La Juve, dunque, si guarda in giro. Alcune ipotesi sembrano più fattibili a giugno, come Joshua Zirkzee che costa 40 milioni e si potrebbe fare a fronte di un gruzzoletto in uscita, altre, con uno sforzo, potrebbero palesarsi a gennaio. Mikautadze, per esempio, costa meno dell’olandese e il Lione a gennaio deve vendere per rientrare nei parametri ed evitare sanzioni. Il georgiano, che si è messo in luce anche agi Europei, è costato a luglio circa 18 milioni di euro e potrebbe essere messo in vendita a una cifra non tanto superiore. Per adesso è stata respinta una offerta del Galatasaray da 17 milioni di euro e se la Juve dovesse piazzare qualche esubero potrebbe avere un gruzzoletto da investire. Mikautadze non ha segnato tantissimo in stagione, 7 gol in 21 partite, ma resta un attaccante di valore, predisposto al sacrificio, alla lotta offensiva per creare spazi verso i compagni e potrebbe fare al caso della Juve. Servirebbe, però, cedere Milik. In questo caso non è da escludere una ipotesi araba, ma resta da capire se il polacco la accetterebbe dato che ha sempre fatto intendere di voler rimanere alla Juve. Sarà un gennaio da seguire sull’attacco bianconero.

Piace Tomori in difesa

Giuntoli tenta invece un altro colpo gobbo al Milan. Dopo l’acquisto di Kalulu, rimpianto dai tifosi rossoneri e apprezzato da quelli bianconeri, ora c’è un altro centrale nel mirino: Fikayo Tomori. Anche lui ha perso minutaggio nell’ultimo periodo e vorrebbe cambiare aria, ma stavolta è difficile che il Milan commetta di nuovo l’errore di rinforzare una diretta concorrente. Giuntoli punterebbe al prestito oneroso con riscatto, classica formula che ha utilizzato spesso anche in estate, tuttavia per ora emergono dei no sul fronte rossonero e gli sforzi del direttore sono tutti incentrati su Hancko, obiettivo numero uno. Il difensore del Feyenoord ha detto sì ha un contratto pluriennale da 2.5 milioni a stagione più bonus, ma il club olandese si è messo di traverso, risentito dal fatto che i bianconeri abbiano trattato direttamente con il calciatore. Sembra difficile per gennaio, ma a giugno ci sono margini di manovra interessanti. Restano allora in piedi le piste Kiwior e Silva, di Arsenal e Benfica, prelevabili a basso costo sul mercato di gennaio.

Occhio a Di Gregorio

Uno dei punti di forza della Juve è senz’altro la porta. Michele Di Gregorio e Mattia Perin costituiscono una delle migliori coppie di portieri d’Europa e le prestazioni sono sotto gli occhi di tutti, talmente tanto che Thiago Motta può utilizzare indistintamente l’uno o l’altro senza far scendere il livello. L’acquisto di Di Gregorio dal Monza è stato particolarmente vantaggioso, con un esborso minimo. Formula del prestito oneroso da circa 4 milioni, più un riscatto obbligato a giugno di 14 e bonus di 2 milioni. Considerando le prestazioni sia l’anno scorso che quest’anno il valore rischia di triplicare in tempi brevi e sicuramente il mercato rimane vigile e attento. Per esempio, dall’Inghilterra si vocifera di un interessamento del City di Guardiola, in crisi profonda, ma ovviamente per la Juve il giocatore è incedibile anche a fronte di offerte importanti.

L’intenzione di Giuntoli è di blindare il portiere nato a Milano e costruirne un perno del futuro. Proprio per quanto riguarda il direttore tecnico, nelle ultime ore è stata pubblicata una ricerca da Calcio e Finanza sui dirigenti più pagati in Italia. Chi comanda secondo il portale specializzato? Proprio Giuntoli della Juve, che percepirebbe 2.9 milioni di euro a stagione, più del doppio rispetto all’amministratore delegato Maurizio Scanavino. Un segnale della forza e della centralità di Giuntoli nel processo decisionale della rinnovata Juve di Elkann senza Agnelli. Dietro Giuntoli ci sarebbe il presidente della Lazio Claudio Lotito con 1.1 milioni di euro e anche il presidente del Milan Paolo Scaroni è sotto con 600 mila euro a stagione. In casa Juve, il presidente Ferrero è ancora più in basso con 405 mila euro a stagione dietro il presidente del Verona Maurizio Setti. E’ evidente, dunque, l’importanza capitale del direttore tecnico come cardine del rilancio bianconero. E’ tutto incentrato su Giuntoli.

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