Juve, caccia a nuovi gol. Vlahovic non può tutto . Più idee partendo da Koop
La Juventus esce dal match contro il Lilla con un pareggio che lascia l'amaro in bocca. Analisi tattica e prospettive future per la squadra di Motta, alla ricerca di maggiore efficacia in attacco.
Il martedì di Champions ha restituito una Juve... Lilla di rimpianti. Perché contro i francesi già capaci di battere Real e Atletico, la Signora più giovane di sempre nella Grande Coppa – 24 anni e 195 giorni di media – ha messo in campo esattamente quanto era richiesto su quel palcoscenico: coraggio e coralità, e il punto arrivato non può che stare stretto.
Tolto l’acuto di David che ha dato il momentaneo vantaggio ai padroni di casa – originato dai mancati interventi difensivi di Cabal e Kalulu sull’imprendibile Zhegrova – il campo del ’Mauroy’ ha visto i bianconeri quasi spadroneggiare. Vlahovic, prima di siglare il pari su rigore, ha avuto due ottime occasioni e sulla seconda solo un Chevalier superbo gli ha negato il gol.
ll processo di crescita sotto l’ala del condottiero Motta prosegue. Non senza nodi da sciogliere, ovvio. Quello più evidente, ora, dopo che la solidità difensiva è stata (in parte) ritrovata, riguarda l’efficacia negli ultimi sedici metri. Dusan non può prendersi sulle spalle l’intero peso dell’attacco, anche al netto del lungo stop di Milik. Per ora, più di un terzo delle reti della Juve in stagione, nove su 26, portano la sua firma.
Quando nel finale di Lilla si è visto Mbangula prenderne il posto al centro dell’attacco, si è capito che alla Juve servono altre e nuove forze, là davanti.
Se Giuntoli è a caccia di un difensore centrale per gennaio, dopo l’infortunio a Bremer – Skriniar è l’obiettivo principale, ma non è escluso un ritorno di Dragusin – un rinforzo offensivo diventa un’altra necessità. Almeno in estate, e pur contando che a breve dovrebbe rientrare Gonzalez. Proprio David, con la letalità che ha messo in mostra l’altra sera, sarebbe l’ideale. Ma si è già mossa ampiamente la Premier per accaparrarsi uno da quattro gol in altrettante gare di Champions, segnando a Real, Atletico (doppietta) e Juve. Motta, intanto, deve trovare gol anche con Koopmeiners, ancora a secco. Da Yildiz e Conceicaco ne sono arrivati in totale cinque, sinora, in tutte le competizioni. Poco più della metà di quelli del solo Vlahovic. La media reti in A di squadra è ancora sotto standard, 1,73 a partita. Thiago, in ogni caso, sembrerebbe più vicino all’aver definito il suo assetto ideale. La difesa con Savona, Gatti, Kalulu e Cambiaso pare la più solida. Locatelli-Thuram è coppia di mediana ben assortita. Sabato c’è il derby col Toro. Magari il tecnico stupirà ancora con le sue intuizioni, dribblando le ultime previsioni.
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