Juve, Chiellini: “Voglio diventare un dirigente affidabile”

L’ex difensore ha iniziato la sua nuova carriera da dirigente: studio e metodo per diventare affidabile, così Chiellini si è ripreso la Juve. Intanto torna Brio come ambasciatore dei tifosi

di MANUEL MINGUZZI -
25 ottobre 2024
Giorgio Chiellini (foto Ansa)

Giorgio Chiellini (foto Ansa)

Torino, 25 ottobre 2024 – Studiava da difensore, studiava i movimenti degli attaccanti, i suoi gesti tecnici da migliorare, le situazioni tattiche da monitorare, studia anche ora, da dirigente di rappresentanza nel ruolo di Head of Football Institutional Relations. Giorgio Chiellini, appese le scarpette al chiodo, è tornato a casa, nella Juve che lo ha accolto per tanti anni da perno della linea difensiva e lui ha ripagato fino in fondo la fiducia, con tanti scudetti e tanti trofei. E’ partita una nuova carriera, dietro una scrivania, non con maglietta e calzettoni ma in giacca e cravatta, ma sempre col bianconero sullo sfondo. Quello di Chiellini, oggi, è una specie di tirocinio, una nuova gavetta che riparte dopo quella, lunga, agli inizi da calciatore.

Chiellini: “E’ stimolante, sto imparando”

Sta imparando il mestiere Chiellini, che oggi ricoprire il ruolo di Head of Football Institutional Relations, di fatto rappresenta il club nelle sedi istituzionali, come già successo nell’ultima riunione Eca, dove la Juve è rientrata in seguito alla vicenda Superlega. E’ un nuovo inizio, si impara da capo un nuovo lavoro, una sorte di stage aziendale. Il racconto di Chiellini a Marcello Ascani nel corso della Tech Week di Torino: “E’ un po’ come il primo giorno di liceo, conoscevo tutti ma la prospettiva era diversa e quindi tutto più strano – le sue parole – Per me è molto stimolante iniziare questo nuovo ruolo dirigenziale, non sono più calciatore e quindi lavoro sul lato aziendale ed è differente. Rappresenterò la Juve nelle istituzioni”. Il percorso di ‘Chiello’ è già iniziato da tempo, lavora a tempo pieno per la Juve, incontra le istituzioni, stringe relazioni, tutta un’altra mansione rispetto a quella che aveva in campo, cioè fermare gli avversari. Una volta era un ostacolo verso la porta, ora deve essere aperto e dialogante verso chi incontra. Una volta fermava tutti, con le buone e anche con le cattive, ora deve andare incontro ai suoi colleghi con diplomazia e vena costruttiva: “Ho iniziato con tanti incontri ed è una specie di tirocinio in tante aree del club per capire come funziona, perché non c’è solo il campo – ancora Chiellini – C’è un muro tra le strutture della squadra e la sede e io sto facendo molti incontri per imparare, scoprendo tutto quello che c’è in una società”. E mentre lui impara c’è una famiglia da mandare avanti: “Ringrazio mia moglie che sta mandando avanti tutto in questo periodo”, la carezza di Chiello. Il suo obiettivo è diventare un dirigente affidabile nella stessa misura in cui era un difensore affidabile, anzi affidabilissimo. Un muro per ogni tipo di avversario: “Voglio dare un contributo importante anche fuori dal campo, ma non ho fretta e devo studiare ancora tanto. Mi piace questo ruolo e vorrei continuare su questa strada”. Insomma, tanto studio e tanta disciplina esattamente come faceva in campo: “Studiavo molto gli avversari, analizzavo tante cose e prima di ogni partita dedicavo 45 minuti a guardare quella precedente per capire gli errori e comprendere cosa avrei potuto fare meglio”.

Torna anche Brio: è il nuovo Fan Ambassador

Non solo Giorgio Chiellini, un altro grande stopper è stato ufficializzato oggi nell’organigramma bianconero. Sergio Brio sarà il nuovo Fan Ambassador del club: “Brio inizierà un percorso che lo legherà costantemente all'attività dei tifosi affiliati, dei Member e soprattutto degli Official Fan Club. Il modo migliore per trasmettere alle nuove generazioni, ma non solo a loro, la passione per questi colori e che cosa significhi davvero "essere un tifoso della Juventus”, si legge nella nota diramata dalla società. Brio ha alle spalle 378 gare ufficiali con la maglia bianconera tra gli anni ’70 e ’80 e assieme a Scirea, Gentile e Cabrini ha composto un blocco difensivo insuperabile. Per Brio dodici trofei vinti con la Juve, tra cui quattro Scudetti, tre Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e, ciliegina sulla torta, una Coppa Intercontinentale. Nel 2011 la Juve lo ha anche omaggiato con una stella celebrativa nella Walk of Fame dell’Allianz Stadium. “La passione dei tifosi rappresenta un’ispirazione per la Juventus – ha esordito Francesco Calvo, Managing Director Revenue & Institutional Relations – e ci spinge ogni giorno a lavorare per migliorarci. Per questo motivo, siamo orgogliosi che Sergio abbia deciso di abbracciare quest’avventura e siamo sicuri che metterà in campo la stessa determinazione con la quale per anni ha difeso questi colori, portandoli a brillare in cima al mondo. Affiancherà i colleghi in questo percorso e, ascoltando le voci dei tifosi bianconeri, ci aiuterà a costruire un’esperienza a 360 gradi, che ci consenta di sviluppare ulteriormente questo importante progetto”. “La Juventus è stata fondamentale nella mia crescita – ha dichiarato Sergio Brio –, come calciatore, ma soprattutto come uomo. Tornare oggi, a 68 anni, è motivo di orgoglio, un regalo grandissimo che mi ha fatto questa società”. Due grandi colonne difensive, dunque, dietro una scrivania per una nuova grande avventura. Poi c’è il mercato, di cui non si occuperanno né Brio né Chiellini, bensì Cristiano Giuntoli che è a caccia di attaccanti e difensori. Restano in piedi le candidature di Zirkzee, David e Lucca per il centravanti, mentre in difesa sul taccuino ci sono Beukema del Bologna, difficile che il Bologna possa cederlo a gennaio, Kiwior dell’Arsenal e Ortiz del Flamengo. A Motta servono rinforzi per allungare le rotazioni e rimanere in scia al treno buono Scudetto, senza dimenticare la corsa ai primi otto posti in Champions League che ha subito una battuta di arresto contro lo Stoccarda.

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