Juve, è un mezzo sollievo. Vince con Rugani al 95’. Dopo Vlahovic il vuoto

Frosinone ko nel recupero, Allegri torna al successo e supera i mille punti in A. Dusan ne fa due, ma la difesa sbanda: e arrivano gli infortuni di McKennie e Rabiot.

di PAOLO GRILLI -
26 febbraio 2024
Vince con Rugani al 95’. Dopo Vlahovic il vuoto

Vince con Rugani al 95’. Dopo Vlahovic il vuoto

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JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti (41’st Milik), Bremer, Rugani; Cambiaso, McKennie (41’st Iling-Junior), Locatelli, Rabiot (28’pt Alcaraz), Kostic (17’st Weah); Vlahovic, Chiesa (17’st Yildiz). Allenatore: Allegri.

FROSINONE (3-5-2): Cerofolini; Lirola (50’st Monterisi), Romagnoli, Okoli; Zortea, Brescianini, Mazzitelli (42’st Gelli), Harroui (28’st Barrenechea), Valeri; Soulé (42’st Seck), Cheddira (28’st Kaio Jorge). Allenatore: Di Francesco.

Arbitro: Rapuano di Rimini 6.

Reti: 3’ e 32’pt Vlahovic, 14’pt Cheddira, 27’pt Brescianini; 50’st Rugani.

Note: ammoniti Bremer, Valeri, Cerofolini, Locatelli. Angoli: 6-3 per la Juventus. Rec.: 1’; 5’.

Lo Stadium esplode di gioia quando il tocco più delizioso del protagonista meno atteso, Rugani, regala al 95’ tre punti che la Juve, in una volta sola, non si prendeva dal 21 gennaio. Ma quanta fatica. Quanta assodata fragilità in questa Signora, che pure dimostra di essere viva. Soprattutto grazie a Vlahovic, senza il quale Allegri non saprebbe quasi più a che santo votarsi. Dusan illude andando subito a segno contro un Frosinone solo all’apparenza sbadato. Poi arrivano i gol di Cheddira e Brescianini a gelare i bianconeri, imbullonati in avvio sul 3-5-2 di ordinanza. Fortuna per Max che il serbo – l’attaccante, non Kostic che invece proprio non decolla – è in stato di grazia e firma il pari. La ripresa è molto più bloccata dopo il pazzo primo tempo. Sembra profilarsi l’ormai ennesima delusione bianconera , quando il biondo toscano firma il 3-2 con una zampata d’autore.

Sollievo e mezzo sorriso per la Juve. Che però non si scrolla di dosso il disorientamento di questo inizio d’anno. Con due piccole zavorre, sotto forma di infortuni, a rischiare di rallentare la corsa: Rabiot esce presto, con una lussazione al dito del piede. McKennie deve alzare bandiera bianca nel secondo tempo, e qui la lussazione è ancora più grave perché alla spalla. Il texano aveva confezionato i due assist per Vlahovic, e Allegri dovrà quindi fare a meno per un po’ di tempo del suo incursore preferito. Altra nota quasi stonata: Chiesa, entrato nella ripresa, non ha dato la scossa: Fede rischia di diventare sempre più marginale in questa squadra. Anche Yildiz non ha brillato, dopo essere stato gettato nella mischia. Si è osato col tridente solo nel finale, con dentro Milik che aveva steso il Frosinone in Coppa Italia. Una sorta di talismano cui non si è potuto rinunciare. Ma poi, cosa accadrebbe senza Vlahovic? Il margine Champions resta cospicuo, se non altro, e non era scontato. Il traguardo dei 1.000 punti in A, superato da Allegri come primo della storia, inorgoglisce solo fino a un certo punto.

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