Juve, Euro black out. Weah illude: Motta fuori. Solo l’Inter agli ottavi

Il Psv alza la qualità e punisce i bianconeri che soffrono troppo in difesa. Ribaltato il 2-1 dell’andata, Thiago torna sulla terra dopo il Derby d’Italia. .

di PAOLO GRILLI
20 febbraio 2025
Il gol di Flamingo che ha fissato il risultato sul 3-1 nei supplementari e ha sancito l’eliminazione della Champions League

Il gol di Flamingo che ha fissato il risultato sul 3-1 nei supplementari e ha sancito l’eliminazione della Champions League

Non ci resta che l’Inter tra le prime sedici squadre in Europa. Alla faccia dell’orgoglio che ci gonfiava il petto al via di questa Champions allargata, con cinque italiane a sfidarsi in fatto di ambizioni. Il calderone della spietata e Grande Coppa catapulta fuori anche la Juve, che sull’Euro palcoscenico torna quella inesperta, anche dopo un Derby d’Italia da ricordare. Passa il PSV, che a Eindhoven ribalta tutto. E i bianconeri escono in una doppia sfida dopo che in venti occasioni, in Europa, si erano presi il pass una volta vinto all’andata.

Lo spartito tattico di Motta non contempla sorprese: anche in questo, c’è la traccia di una continuità che non va dispersa. La Signora parte coperta, e deve pure rinunciare dopo dieci minuti a Veiga, fermato da uno stiramento. Entra Cambiaso, non in perfette condizioni, e si accentra Kelly. Il PSV dà l’impressione di poter accendersi, con un pressing feroce che molto promette. Ma per lunghi minuti le premesse non trovano concretizzazione. Per una mezz’ora Di Gregorio non è chiamato in causa. La fiducia dei bianconeri resta intatta: Conceição garantisce incursioni sempre interessanti, quando non pericolose. Il limite: osando il giusto, la Juve non riesce quasi mai a innescare Kolo Muani. La ripresa parte con un doppio brivido per Di Gregorio: prima para su Perisic, poi vede uscire di poco la conclusione di Lang.

I bianconeri reagiscono: McKennie lancia Kolo in profondità e il francese spara su Benitez. Illusione vera: ancora Perisic, con la letalità che gli si riconosce da tre lustri, infila Di Gregorio finalizzando un’azione veloce con in sequenza Weah, Gatti, Cambiaso e Nico che non riescono a prendere la targa agli olandesi.

Residui di ingenuità della Signora, ma anche un gap tecnico che si palesa. Il pari di Weah è la rappresentazione della duttilità che sempre pretende Motta. Poi nuovo blackout, col fiato corto: altra invenzione di Perisic, De Jong controlla in area e serve senza volere Saibari per il nuovo vantaggio di casa. Di qui al 90’ è pura sofferenza per la Signora, finita in apnea. E nemmeno gli ingressi di Yildiz, Thuram e Savona ridanno molto ossigeno. Il 2-1 che manda ai supplementari diventa un presagio dell’uscita di scena. Flamingo nel primo supplementare punisce una retroguardia bianconera in confusione, oltre che senza più fiato. Quando Vlahovic, pure lui entrato per un Kolo Muani non in serata, coglie il palo, si capisce che questa Champions va già in archivio. Anche la percussione di Thuram nel secondo supplementare, con sinistro finito alle stelle, moltiplica i rimpianti. E quel senso di immaturità che Motta non è riuscito a far mancare nella serata più importante.

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