Juve, gioielli da scudetto. Yildiz è magico a 18 anni. Riecco il vero Vlahovic

Allegri riaccelera con tre punti a Frosinone, perla del turco schierato titolare. Dusan entra dalla panchina e firma la vittoria: la Signora crede ancora nel titolo .

di PAOLO FRANCI -
24 dicembre 2023
Yildiz è magico  a 18 anni. Riecco il vero Vlahovic

Yildiz è magico a 18 anni. Riecco il vero Vlahovic

Un altro gol di Dusan all’Inter, centoventicinque giorni dopo. E già, perché quella salita in cielo del serbo pancato e immusonito per - "aveva bisogno di serenità e la panchina gliel’ha data", dirà poi Allegri - dar spazio al diamante turco, ha tenuto la Juve nella scia nerazzurra, a prescindere da quello che sarebbe poi successo a San Siro.

Lo ha fatto, Vlahovic, quando i fantasmi di Marassi e anche qualcosa in più, iniziavano a svolazzare sulle convinzioni juventine. E lo ha fatto alla grande, con un’irruzione nella partita da Navy Seal del gol, fiutandolo e cercandolo con la feroce convinzione che gli si addice. Mettiamo un po’ di pepe? Ok, facciamolo. Nella lucida analisti del post Vlahovic dirà "Non voglio dire che con Arek mi trovo meglio perchè gioco bene anche con Fede, Kean..". Che sarebbe come se avesse detto: con Milik gioco meglio. Non c’è niente da fare, nel gioco delle due carpe giapponesi, una che risale il fiume e l’altra che discende, Dusan e Arek si trovano a meraviglia. Milik arretra e fa il regista alla Dzeko, Dusan spacca la profondità. Nulla da togliere a Chiesa al quale Dusan ha lasciato il rigore di Marassi "perchè è mio amico, sono anche più felice quando segna lui", però è un fatto che Milik sollevi Vlahovic da compiti non nelle sue corde, come il giocare di spalle.

Detto questo, i complimenti veri bisogna farli innanzitutto a Di Francesco, tecnico inabissato dopo la Roma e di nuovo a livelli notevoli con una squadra che gioca, non ha paura, ha qualità e idee. Poi, piaccia o no, tutti in piedi per Allegri. Perché è lì a giocarsela con l’Inter avendo metà della rosa di Inzaghi. Ieri, per vincere dove è riuscito solo il Napoli, si è speso un pugno di ragazzi, da Yildiz titolare a Iling, Weah, Nicolussi, cambiando le carte nel secondo tempo dopo aver rischiato di finire sotto. E ci ha preso. Alla fantastica giocata di Yildiz che segna ed esulta con la linguaccia: "Un omaggio a Del Piero", dirà il turco, fa il paio il ritorno prepotente di Weah, finalmente in condizioni fisiche ’hot’.

La brutta notizia è che contro la Roma, non ci sarà Cambiaso, l’esterno che se Max lo chiede sa fare anche l’interno, uno dei segreti di questa Juve in serie positiva da 12 turni. E vediamo cosà farà Allegri con la concorrenza tra Milik e Vlahovic, ammesso che Chiesa recuperi con la Roma. Da valutare anche le condizioni di Locatelli, uscito per una botta all’anca e, soprattutto, di Alex Sandro, finito anche lui sotto la doccia per infortunio. Quel che conta adesso però, che la Juve è ancora lì, è il pensiero di Max: "Giochiamo con Roma e Salernitana e saremo avanti. Per cosa? Per una piazza Champions". Nel sogghigno, la bugia a fin di scudetto.

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