Juve, Max chiede di più ai senatori e Giuntoli sonda il mercato: Hojbjerg per il centrocampo

Il danese del Tottenham è il primo nome della lista dopo lo stop a Pogba

di PAOLO GRILLI -
26 settembre 2023
Pierre-Emile Hojbjerg

Pierre-Emile Hojbjerg

Torino, 26 settembre – Max Allegri va letto tra le righe. Nel ricordare a tutti, alla vigilia di Juve-Lecce, che la sua squadra quest’anno deve puntare sulla freschezza perché meno esperta, il tecnico ha investito di responsabilità i Millennials bianconeri, ma anche ricordato ai senatori che devono fare pesare molto di più il loro curriculum tra campo e fuori. L’allenatore rilancia Szczesny dopo il disastro col Sassuolo, ma molto si aspetta anche da Rabiot, quasi non pervenuto al Mapei, e da Danilo, il capitano che ha steccato sabato.  I salentini di D’Aversa, assemblati grazie alle magie sul mercato di Pantaleo Corvino, sono l’avversario ideale per misurare il proprio spessore: attaccano senza temere, il loro gioco vola sulle ali di una lucida leggerezza. E Krstovic rischia di essere un cliente molto scomodo.  La Juve non può riposare nemmeno sul mercato, visto lo stop a Pogba e nonostante le esigenze di bilancio. La mediana ora priva della stella francese potrebbe essere rafforzata a gennaio. Il sogno dichiarato è Pierre-Emile Hojbjerg, 28enne danese tuttofare che al Tottenham ha brillato a lungo, ma che ora spesso finisce in panchina non essendo nella lista preferiti di Postecoglou. Scade nel 2025, ma l’idea di un prestito con diritto di riscatto potrebbe trovare una realizzazione. Economicamente più percorribile, secondo l’ultima linea della Juve, Khephren Thuram del Nizza, fratello di Marcus dell’Inter e figlio del mito Lilian. In questo caso, si tratta di un giocatore ‘futuribile’ ancora da testare ad alto livello: ma ha comunque già esordito con la Francia. Per la difesa, sempre caldi i nomi del serbo Strahinja Pavlovic del Salisburgo e il portoghese Tiago Djalò del Lilla, rispettivamente 21 e 23 anni. Il primo vanta già 29 presenze con la nazionale, il secondo, cresciuto nel Milan giovanile, ha ricevuto una convocazione nella Selecao portoguesa senza però giocare. Quattro profili alla Giuntoli, uno che raramente sbaglia nell’individuare i giocatori su cui costruire progetti splendidi e sostenibili. 

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