Juve, notte da numeri uno. Gatti piazza la zampata. E Allegri sorpassa ancora
Sotto gli occhi di Bagnaia la Signora conquista tre punti d’oro e torna in vetta. Decide ancora il difensore, Mazzarri ora deve pensare solo alla Champions.
Può una vittoria essere poesia? Sì, per Max Allegri sì. Perchè battere uno che non ha mai amato, - anzi - e col quale sì è pizzicato spesso e, soprattutto sbattere laggiù a -12 dalla vetta (+14 se l’Inter fa il suo) la squadra che porta lo scudetto sul petto e l’anno scorso ti ha anche umiliato con 5 gol sul groppone, beh volete mettere? E poi, un’altra notte da primo in classifica (incorniciata dalla presenza del campione del mondo MotoGp, Pecco Bagnaia), grazie alla sua più grande ’invenzione’ nel dopo Bonucci-Chiellini: il gigante Gatti, eroe delle due porte, tra grande difesa e grandissimi gol.
No, scontro diretto non lo è. O perlomeno lo è solo per Allegri che usa provette e alambicchi piscologici per tenere caldi i suoi. Non lo è e non può esserlo perchè 9 punti di distacco in classifica raccontano un’altra storia. Se invece si vuole ampliare l’orizzonte, allora sì che la lettura diventa intrigante. Perchè nel mondo Juve non è molto semplice dimenticare di aver preso 5 gol dal Napoli. Ricordate lo scorso anno? L’inarrestabile esercito spallettiano ne fece 5 (a 1) alla Juventus . Ora, l’idea è quella di ribaltare tutto. Mettere cioè, il Napoli fuori dai giochi, rifilandogli un -12 in classifica che vorrebbe dire de profundis scudetto. Però poi nella sfida tra livornesi non c’è da fidarsi di Walterone Mazzarri, perchè lui è uno capace di smontare e rimontare correttamente una squadra in tempi rapidissimi..
E allora, c’è tanta curiosità perchè qui si tratta di una partita a scacchi tra due allenatori che non si amano e che predicano la stessa filosofia di calcio: difesa tosta e ripartenza. L’idea è che la Juve possa sfangarla facile nei primi venti minuti, quando Chiesa decolla e vola troppo alto per chiunque. Il problema è però nella golosità sotto porta di Vlahovic che dopo slalom di Fede e assist in modalità Tiffany, spreca per un tocco di troppo sul gambone di Natan. E poi subito dopo ancora Chiesa che ne salta 4 e non trova assist giusto in area per un soffio. Sembra l’incipit di una trionfale cavalcata Juve e invece la barra torna in equilibrio in fretta e lì, ecco una rarità. La Juve si sbilancia come mai ti aspetteresti per colpa di una follia di Bremer e Kvara servito da Osimhen tutto solo fa una cosa oscena e spreca. Poi è Di Lorenzo la palla che urla al gol, ma Sczezsny fa una parata che tra trent’anni racconterà ai nipoti.
Però poi c’è ancora lui, il gigante Gatti che l’aveva risolta a Monza a tempo scaduto e sul cross perfetto di Cambiaso, che a destra buca tanto e bene, si mangia Di Lorenzo e porta la Juve in testa e a +12 sul Napoli. Da lì la follia di Szcezsny cancellata dal fuorigioco di Osimhen e poco altro. Juve ancora lassù, se per una notte lo sapremo stasera da Inzaghi e i suoi.
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