Juve, quattro in condotta. Dionisi castiga Allegri. La Signora fa harakiri

Apre una paperissima di Szczesny, chiude un’autorete clamorosa di Gatti. Sogni di gloria rimandati per i bianconeri, puniti anche da Berardi.

di STEFANO FOGLIANI -
24 settembre 2023

Fallisce l’assalto al cielo, la Juventus. Cercava il decollo verso il vertice della classifica, cade invece fragorosamente al cospetto di un Sassuolo che bissa il successo della scorsa stagione e centra una vittoria tanto rotonda quanto meritata. Tra i bianconeri e quello che non è, c’è ancora una volta il tecnico neroverde Alessio Dionisi – tre su cinque vinte, per lui, contro la Juve in campionato – ma ci sono anche e soprattutto le indecisioni di Szczesny, involontario protagonista, due volte da solo, una volta con la decisiva collaborazione di Gatti, di tre delle reti del Sassuolo.

E dire che il gol dei padroni di casa, che arriva a sorpresa quando il tracciante di Laurientè asseconda le indecisioni dell’estremo juventino, sembrava giusto un fuoco di paglia, uno di quegli incidenti di percorso oltre il quale la Juventus, cui il Sassuolo dell’avvio rendeva 14 posizioni in classifica, sembrava poter andare.

Invece no: attrezzato su un 4-2-3-1 tanto di lotta quanto di governo, il Sassuolo ha retto in avvio una Juve solo a tratti imprevedibile nell’alternare le corse di Chiesa e McKennie e le percussioni di Rabiot a supporto di Vlahovic.

Due squilli in avvio, prima che il Sassuolo scappasse, e quello giusto il terzo, a riportare in parità una partita sulla quale la Juventus prova ad arrampicarsi. Senza aggredire, che vorrebbe dire scoprirsi, ma concedendo troppo alla fase offensiva del Sassuolo che latita a lungo, quanto a continuità, ma all’improvviso si accende e non si spegne più, mettendo a nudo qualche limite di troppo nell’impianto di gioco bianconero, troppo prevedibile nel cercare i guizzi di Chiesa e Vlahovic e troppo ‘largo’ in difesa.

Laurientè, a lungo in sonno dopo il gol, al 38’ manda in porta Bajrami che tuttavia trova Szczesny, punito subito dopo da Berardi, che si avvantaggia dell’assist di Henrique e firma il nuovo sorpasso neroverde. Allegri prova a mettere la ali ai suoi cambiando gli esterni – dentro Iling e Weah, prima di altri – e aggiungendo Fagioli ad una mediana deficitaria: ne ottiene ritmi più alti, ma equilibri precari che il Sassuolo ha il torto di non aggredire a dovere in ripartenza.

Laurientè si divora – due volte - il gol che avrebbe portato al largo la squadra di Dionisi, restituendo coraggio a quella di Allegri. Vicina, con Vlahovic – diagonale a lato prima del cambio con Kean – a quel 2-2 - che trova invece Chiesa, ben al 78’, innescato sulla sua mattonella da Fagioli.

Ci sarebbe tempo, per la Juve, di far saltare il banco, anche perché il Sassuolo sembra più stanco, ma Szczesny pasticcia di nuovo, ancora su Laurientè, e la rete di Pinamonti è una sentenza. Cui Gatti, con un’autorete clamorosa, aggiunge l’immediata condanna, poco dopo la traversa colpita da Defrel.

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