Juve, si ferma Adzic: torna dopo la sosta. Conceicao per il Lipsia
Adzic appiedato da un problema muscolare, non si è allenato. Si avvicina il rientro di Conceicao. Per Milik tempi più lunghi. Intanto parla Bonacini: "Date tempo a Giuntoli e Motta". E occhio a Osimhen per giugno
Torino, 24 settembre 2024 – Dovrà rimandare ancora una volta il suo debutto Vasilje Adzic. Il talento classe 2005, che a Thiago Motta piace molto, rientrerà con ogni probabilità dopo la sosta per le nazionali. Il talento, prelevato a gennaio anticipando la concorrenza, in particolare del Bologna di Giovanni Sartori, ha accusato un problema muscolare alla gamba sinistra e questa mattina non si è allenato con la squadra. I tempi di recupero dovrebbero aggirarsi attorno alle due settimane, significa per Adzic tornare a disposizione dopo la sosta di inizio ottobre. Rimandato l’appuntamento con la Serie A per il mediano su cui Motta ha risposto grandi aspettative e speranze. Servirà tempo. Thiago può avere in Adzic un mediano tutto fare, da inserimento in fase offensiva ma anche da buona predisposizione difensiva. E’ invece più vicino al rientro Francisco Conceicao, che sta per tornare. Probabilmente non direttamente a Genova, si gioca sabato alle 18, ma per il match di Lipsia in Champions League sarà a disposizione. E’ un rientro non banale quello del portoghese figlio d’arte, perché nella piatta, a volte, fase di attacco della Juve un peperino rapido e scattante può spaccare le partite e fornire quella superiorità utile a scardinare difese chiuse. Conceicao dribbla e crea un vantaggio quasi sempre, poi ha enorme tecnica per poter agire in autonomia o dialogare con i compagni. E Conceicao è multitasking perché può agire tra le linee in zona centrale, in caso servisse un trequarti, oppure attaccante esterno per dare ampiezza. Tempi più lunghi per Arek Milik, infortunato fin dall’estate quando ha dovuto rinunciare anche agli Europei. Il rientro dell’attaccante polacco è previsto solo dopo la sosta di ottobre, lasciando il solo Vlahovic come alternativa in avanti a eccezione di qualche adattamento di Motta, Nico Gonzalez e Timothy Weah. Qualche problemino fisico anche per il difensore Savona, che ha ricevuto una botta al piede sinistro contro il Napoli. Per lui lavoro differenziato.
La Juve cerca una punta
Attenzione al mercato. La Juve lavora già per gennaio e per giugno. Nei giorni scorsi avevamo parlato di Takehiro Tomiyasu, centrale classe 1998 dell’Arsenal e passato da Bologna, che potrebbe decidere di cambiare aria e tornare in Italia. La Juve ha in casa la situazione Danilo da gestire, probabile il divorzio in inverno, così l’innesto del giapponese, che può giocare sia in mezzo che terzino, sarebbe l’ideale per Motta che desidera calciatori in grado di interpretare più ruoli. Inoltre, conosce bene la Serie A per averci giocato con il Bologna, tra l’altro con buoni frutti essendo stato rivenduto all’Arsenal per circa 20 milioni di euro. Ma sono in atto riflessioni soprattutto in attacco. Dusan Vlahovic è da solo, e l’innesto di un centravanti a gennaio, al posto di Milik, potrebbe servire alla Juve per la volata scudetto nel girone di ritorno. Attenzione però a giugno. Se su Jonathan David del Lille c’è tanta concorrenza, soprattutto il Barcellona, la meta preferita dall’attaccante, a Cristiano Giuntoli potrebbe balenare una pazza idea Victor Osimhen. Difficile, ovviamente, trattare con il Napoli, ma i rapporti tra il direttore bianconero e l’agente del giocatore sono ottimi, dai tempi partenopei, e qualche chiacchierata ci sarebbe già stata sfruttando il fatto che il mercato estivo non è andato come De Laurentiis si auspicava e il nigeriano si è accasato al Galatasaray. Su Osimhen c’è una clausola da 75 milioni solo per l’estero e per convincere De Laurentiis serviranno cifre importanti. Come raggiungerle? Beh, se Dusan Vlahovic non accettasse di spalmare l’ultimo anno di ingaggio si renderebbe necessaria una apertura al mercato per una importante plusvalenza. Il ricavato potrebbe essere dirottato sul nigeriano…Su Osimhen, ovviamente, resta il forte interesse del Chelsea ed è difficile pensare che la Juve possa fare un investimento simile tenendo pure Vlahovic.
Bonacini: “Non sono preoccupato, Giuntoli ha iniziato ora”
Sabato sera allo Stadium a vedere Juve-Napoli c’era anche Stefano Bonacini, ex presidente del Carpi. In Emilia Giuntoli si è fatto conoscere al grande calcio con sei anni di lavoro prezioso, culminati anche con una storica promozione in Serie A. Poi Napoli e ora la Juve, naturale approdo per chi ha nel cuore i colori bianconeri. Bonacini predica dunque calma, conoscendo Giuntoli e il suo metodo di lavoro, anche perché questa è di fatto la sua prima vera stagione da direttore visto che l’anno scorso i piani erano già stati imbastiti e ha dovuto adeguarsi. Non c’è preoccupazione per i tre pareggi consecutivi: “Non sono preoccupato – le sue parole – Ho molta fiducia nel lavoro del club che sta ripartendo da un nuovo allenatore e alcuni nuovo giocatori. Serve pazienza e non sarei definitivo nei giudizi”. Anche l’anno scorso Motta partì a rilento, tre pareggi per zero a zero a Bologna, poi il campionato sappiamo come è finito: “La squadra è giovane e c’è bisogno di assemblare tutto. Penso che Giuntoli abbia fatto un mercato importante e che rispecchia il dna Juve”. E anche Giuntoli va atteso. Questa è la sua prima stagione al timone dopo la transizione dell’anno scorso con un piano finanziario già imbastito prima del suo arrivo. Bonacini parla chiaro: “Ha cominciato adesso come Football Director, la scorsa estate le strategie erano già pianificate e non ha potuto fare molto. Anche lui andrà valutato nel tempo. Il lavoro a Carpi e Napoli ha dato i suoi frutti dopo un po’”. A sensazione quale può essere stato un acquisto ‘alla Carpiì nell’ultima sessione di mercato? Ecco la risposta di Bonacini: “Dico Di Gregorio, perché ha acquistato un portiere di livello a cifre contenute. Una squadra che vuole vincere deve partire da un portiere forte”. E su Motta che giudizio ha Bonacini? “Si è presentato come allenatore che ha portato il Bologna in Champions, una roba mica da poco visto che il club stazionava a metà classifica. E poi anche allo Spezia aveva fatto bene”.
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