Juve spenta, sono fischi. Il Benfica controlla e passa. Motta, esperimenti falliti

Decidono i gol di Pavlidis e Kocku, i bianconeri solo nella ripresa ci provano . Approdo ai playoff tra i dubbi, squadra senza un’identità: ora il Milan o il Psv .

di PAOLO GRILLI
30 gennaio 2025
Dusan Vlahovic, 25 anni, titolare ieri: era la prima volta nel 2025. Per lui una prova senza acuti, con pochissimi rifornimenti

Dusan Vlahovic, 25 anni, titolare ieri: era la prima volta nel 2025. Per lui una prova senza acuti, con pochissimi rifornimenti

Come andare a una festa con l’abito sbagliato. E così rovinarsi la serata. La Juve già qualificata spreca la grande occasione di cambiare marcia in Europa. E invece si ritrova altri fantasmi contro cui combattere in una stagione ormai tutta in salita. Il Benfica vince nettamente in uno Stadium che fischia i bianconeri. Un gol per tempo certifica la maggiore maturità dei lusitani, che in Champions e Coppa Campioni arrivano a cinque successi in altrettanti confronti con la Signora. I bianconeri da ventesimi incrociano ora il Milan o il Psv, e poteva anche andare peggio. Thiago ha le sue responsabilità, perchè non rinuncia a sorprendere anche nell’appuntamento in cui era richiesta la massima solidità possibile. Fuori dagli undici iniziali Koopmeiners e Locatelli, Yildiz trequartista e Weah come terzino destro (a sinistra c’è invece McKennie al posto dell’acciaccato Cambiaso). Fuori anche Locatelli per scelta tecnica. E’ una notizia – vero paradosso – il ritorno di Vlahovic da titolare, prima volta in questo 2025. E c’è pure Perin tra i pali al posto di Di Gregorio. Motta non rinuncia a Conceiçao, uno dei pochi con la facoltà innata di dare la scossa. Passano pochi secondi di partita e sono subito brividi, in negativo, con McKennie che paga la marcatura e lascia libero Di Maria di crossare pericolosamente. Kalulu poi regala un’altra palla e solo Gatti rimedia in extremis murando il tiro di Schjelderup. Avvio pazzo: venti secondi dopo è Mbangula a sfiorare il vantaggio bianconero: il colpo di testa su cross di Conceiçao viene respinto da Trubin. E poi ancora Schjelderup, pericolosissimo, che trova la respinta di Perin. Quasi un antipasto del gol di Pavlidis al 17’, con la retroguardia bianconera che non sale al momento giusto sul più leggibile dei lanci in avanti.

Sorprendono in negativo, della Signora, l’imprecisione nei passaggi, il basso numero di giri, l’evidente difficoltà di trovare le giuste spaziature. Certo l’infortunio di Kalulu non aiuta – Loca entra, ma appunto da centrale al suo posto – e la Signora prova ad avanzare senza riferimenti. Il possesso palla è largamente della Signora anche nella ripresa, ma intriso di confusione e innocuità. I lusitani fanno leva sul palleggio per accendere rapide ripartenze, e questo basta. Qualche tentativo bianconero arriva: il tiro di Thuram da fuori, l’affondo di Yildiz. Poi il gol di Kokcu, dopo un fraseggio da manuale – quello che la Juve non ha – chiude tutto. "Il nostro mercato è finito, poi è chiaro che staremo sempre attenti a qualche opportunità, sia tecnica che economica adatta alle nostre possibilità", dice il direttore dell’area tecnica Cristiano Giuntoli. Per fortuna agli ottavi potranno giocare i nuovi arrivati, Kolo Muani in testa.

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