Juve, Vlahovic per la caccia all’Euro scatto
C’è il Benfica, Motta deve vincere per puntare a un posto da testa di serie nei playoff. Dusan titolare per forza, poi sarà divorzio

Dusan Vlahovic ha compiuto ieri 25 anni: in Champions quattro gol in sei gare
Vlahovic o non Vlahovic? Pare di sì, ma il dilemma durerà giusto il tempo di una sera allo Stadium. Perché Dusan, tatticamente e anche emotivamente, sta sempre più uscendo dalla Juve mottiana. Salvo improvvisi ripensamenti, la Signora si libererà in estate del talento su cui aveva puntato quasi tutto, cercando di incassare una cifra appena dignitosa, senz’altro molto inferiore rispetto a quella spesa in questi tre anni: tra acquisto e ingaggio lordo, sui 130 milioni.
C’è il Benfica a Torino per l’ultimo impegno del girone-calderone della nuova Champions. I bianconeri hanno possibilità minime di qualificarsi agli ottavi diretti – ovviamente vincendo e dovrebbero perdere dieci delle dodici squadre tra il quinto e il sedicesimo posto – ma il risultato positivo serve in ogni caso per guadagnarsi la parte sinistra dei playoff, con il bonus di poter giocare in casa la gara di ritorno. Quanto all’avversario che si potrà incrociare, tutto si deciderà alle 23 quando la classifica delle 36 pretendenti alla Grande Coppa prenderà forma. E non è per niente escluso che la Juventus peschi in ogni caso una big, con tutte le conseguenze del caso: navigano nelle secche dei playoff anche Borussa, Bayern, Psg e Real, per dire. Ma intanto, già stasera i portoghesi ancora in corsa sono affamatissimi di punti dopo il rocambolesco 4-5 col Barcellona.
"Serve vincere", dice Thiago alla vigilia, senza specificare stavolta se si tratti di ossessione o meno. Certamente il ko di Napoli ha riacceso campanelli d’allarme che per un po’ erano stati silenti. Quello della difesa, poi quello della tenuta fisica e mentale (già 17 i punti persi in stagione da situazioni di vantaggio in gara). L’assenza di Cambiaso, fermato da un problema alla caviglia, non semplifica i compiti di squadra di questo mercoledì. E in attesa di sapere se il jolly di Motta possa andare davvero al City, stasera non ci saranno nemmeno i nuovi Alberto Costa, Kolo Muani e Renato Veiga, perché non in lista.
Torna in rampa di lancio Chico Conceiçao, recuperato del tutto e forse l’unico a dare la scossa quando le partite si bloccano.
La vigilia della gara chiave contro Di Maria vive anche della stilettata di addio di Danilo, capitano accompagnato alla porta dopo mesi di crescenti incomprensioni col club. "Non ho rimpianti – ha detto il difensore brasiliano che ha rescisso il contratto e che ora torna in patria, al Flamengo –. Anche se mi sarebbe piaciuto salutare lo Stadium: la Juve sono i tifosi, non i dirigenti o i calciatori. Sono sempre stato a disposizione – la risposta a chi gli chiede i motivi del divorzio dopo cinque anni e mezzo a Torino –. Sulle scelte della società e dell’allenatore non posso incidere, non è stata una scelta mia: ho sempre dato il massimo, ho la coscienza pulita".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su