Juve, Yildiz alla Del Piero: il precedente di 29 anni fa
Il numero dieci impara dal maestro e imita la perla di Del Piero a Dortmund nel 1995. La Juve poi vinse il trofeo, ma Motta frena: niente paragoni
Torino, 18 settembre 2024 – E’ il suo idolo, la sua fonte di ispirazione, indossa la maglia numero dieci che Del Piero ha onorato per tanti anni alla Juve. Kenan Yildiz ha fatto boom all’esordio. Lo ha fatto brutto il gol, a giro a baciare il palo, proprio come Alex che incantava col destro, talmente tanto che l’avvocato Gianni Agnelli lo aveva ribattezzato il ‘Pinturicchio’. Il precedente è del 1995, agli albori di quella Champions che poi Lippi sollevò nel maggio 1996 all’Olimpico. Pinturicchio segnò a Dortmund diventando il più giovane juventino a farlo nella coppa dalle grandi orecchie, 20 anni e 308 giorni. Ma si sa, i record sono fatti per essere battuti e ieri sera, nell’ottima vittoria della Juve di Motta sul Psv, Kenan Yildiz ce l’ha fatta. Gol all’esordio a 19 anni e 136 giorni.
Yildiz: “La dieci è tutto per me”
Una emozione unica segnare allo Stadium, al debutto in Champions, con la dieci addosso e con un tiro alla Del Piero. Kenan Yildiz non poteva chiedere di più. La Juve vince e convince e il turco si conferma meritevole della dieci: “Una grande emozione, è stato un gol molto importante anche per come è arrivato, cioè alla Del Piero. E ho esultato come lui”, le parole del giovane attaccante. La Juve ha fatto bene a puntare su di lui, sacrificando altri, come Chiesa, e ora fa altrettanto bene a prolungare il contratto e adeguarlo. E’ lui la Juve del futuro come è stato Alex per tanti anni, quasi per tutta la carriera: “Per me la maglia dieci è tutto e sono contento di indossarla, grazie anche a tutti i tifosi che ci sostengono. Noi volevamo vincere, le vogliamo vincere tutte”, la carica di Kenan che ora non vuole fermarsi, “Siamo una grande squadra e siamo tutti amici e questa è una vittoria importante e che ci dà fiducia. Ora pensiamo al Napoli”. Tornando ai corsi e ai ricorsi storici, quel gol di Del Piero a Dortmund aprì una cavalcata imperiosa della Juventus fino alla finale dell’Olimpico, poi vinta ai rigori sull’Ajax. E allora qualche tifoso juventino si sta augurando che tutto si concluda come allora. Sarebbe davvero una storia da ricordare negli annali.
Motta: “Niente paragoni”
Si parlerà molto in questi giorni della coincidenza curiosa, cioè Yildiz in gol alla Del Piero e quel 1995 che si concluse con la vittoria della Champions. Ma i paragoni non piacciono a Thiago Motta, che vuole costruire il suo cammino con la Juve, senza rapportarsi a grandi del passato. Lippi ha vinto la Champions, Thiago ha grande rispetto per tutti e soprattutto per il passato, ma ora c’è lui, con un nuovo capitolo e una nuova storia: “Cosa vorrei avere di Lippi? Tutto, ma i paragoni non fanno bene e non mi piacciono. Lui ha fatto grandi cose e lo ammiro. Il paragone no, io sono io e cerco di fare del mio meglio per aiutare la squadra. Penso al presente e a lavorare al massimo”. E’ da sempre il mantra di Motta, non pensare al passato, né al futuro, ma rimanere focalizzati sul presente, sulla prossima partita, sul lavoro quotidiano da cui passano le prestazioni la domenica o il mercoledì. Ma è inevitabile una domanda su Yildiz. Motta, come sempre, non guarda mai al singolo bensì al gruppo. Si vince di squadra: “Un giocatore forte che alzerà il livello della squadra, vale per lui come per altri. La crescita è del collettivo che quasi sempre capisce cosa fare in campo”, la sua risposta. A sporcare la serata solo il gol preso nel finale, ma Motta, abile comunicatore, non vuole soffermarsi su questo che potrebbe rappresentare un tarlo nella testa dei suoi. D’altronde è solo il primo gol subito in stagione dopo cinque partite ufficiali: “Il gol che abbiamo preso è l’ultima cosa che mi preoccupa – il messaggio di Motta – La perfezione? Non so come ci si arriva, ma di sicuro lavoriamo per migliorare. La nostra esigenza è migliorare sempre ed essere consapevoli che possiamo fare qualcosa in più sempre. Non dobbiamo accontentarci”.
Adesso il Napoli
Ma non c’è sosta per la Juve che ora deve preparare la sfida con il Napoli di sabato, e mentre Conte non ha le coppe e può lavorare esclusivamente sul campionato Motta dovrà valutare le condizioni fisiche dei suoi e tarare le scelte contro i partenopei anche sulla base dei dati a disposizione. Il Napoli lavorerà tutta la settimana sulla sfida, la Juve avrà tre giorni: un aspetto che può fare la differenza. Secondo big match stagionale dopo quello con la Roma, tra parentesi è notizia di oggi l’esonero di De Rossi, con una classifica che vede sorprendentemente l’Udinese in testa con 10 punti, poi proprio il Napoli con 9 punti, che dopo la sconfitta all’esordio a Verona ha sempre vinto, mentre al terzo posto ci sono Juve e Inter che portano con sé due pareggi a testa e due vittorie. Sarà già una sfida cruciale, perché da un lato la Juve può sorpassare ma dall’altro Conte potrebbe mettere quattro punti di distanza con i bianconeri per una prima mini fuga.
Sudakov ammette: “La Juve mi voleva”
Confermata in queste ore la pista Georgiy Sudakov per il mercato estivo della Juventus. Il talento dello Shakhtar, che oggi debutterà in Champions con il Bologna, era un obiettivo di Cristiano Giuntoli, ma il club ucraino si è opposto e alla fine la trattativa non è andata a buon fine. Lo ha ammesso proprio Sudakov, che ha parlato di una offerta da Juve e Milan, entrambe rifiutate dallo Shakhtar che non ha voluto cedere il giocatore. La pista potrebbe riaprirsi nell’estate 2025, ma per ora Sudakov guiderà lo Shakhtar alla ricerca del passaggio del turno in Champions e dello scudetto in patria. Per i tifosi juventini la possibilità di vederlo al Dall’Ara contro i rossoblù di Italiano.
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