Juve, Yildiz non è più un’alternativa. Stop a Chiesa e niente tridente,. Vlahovic è pronto per il Verona. Così Max vuole riprendere il ritmo

Un punto nelle ultime tre gare, ad Allegri serve una svolta: "Fede? Sarà utile per il nostro finale di stagione". Ora i bianconeri devono guardarsi le spalle dal Milan per difendere il secondo posto che vale la Champions.

di PAOLO FRANCI -
17 febbraio 2024
Stop a Chiesa e niente tridente,. Vlahovic è pronto per il Verona. Così Max vuole riprendere il ritmo

Stop a Chiesa e niente tridente,. Vlahovic è pronto per il Verona. Così Max vuole riprendere il ritmo

Squadra che perde non si cambia. Nel mondo di Max, il vecchio adagio un po’ ritrito finisce in soffitta. Se non altro per il modulo. E allora si mettano il cuore in pace i tridentisti professionisti, coloro i quali giù vedevano in campo contro il Verona Chiesa, Vlahovic e Yildiz. Dice Allegri: "Andiamo avanti con il 3-5-2 anche perche non sono certo tre risultati negativi a toglierci le certezze messe in cascina fin qui. Il calcio non è una equazione matematica, serve il giusto equilibrio. Vlahovic rientra, Chiesa nell’ultimo mese e mezzo ha alternato allenamenti e partite, ma sarà importante per il nostro finale di stagione e per la Nazionale".

Ecco, Fede. Dietro le parole di Max si staglia una panchina grossa così per Chiesa. Anche perchè il 7 della Juve non può essere al top della condizione fisica. Quindi Yildiz-Dusan contro il Verona? Piano. Milik se la gioca di corto muso, è il pensiero di Allegri, ma l’impressione è che nell’unico ballottaggio del pre-Verona alla fine premierà Vlahovic. Max, per spiegare meglio come il cambio di modulo e il tridente non sia cosa, fa un tuffo nel felicissimo passato: "Nella variazione tattica del 2017, con il 4-2-3-1 costruito con Mandzukic, Dybala e Cuadrado alle spalle di Higuain, c’era bisogno di una ventata di aria fresca e così abbiamo fatto. Rispetto a quella scelta, direi che desso non serve a nulla". Archiviato in modo deciso il tridente, il tecnico della Juve si prende le sue responsabilità per il doppio crac: "Quello che ha fatto la differenza nelle ultime partite sono stati i particolari. Magari il primo responsabile di tutto questo sono io se non siamo riusciti a tenere alta l’attenzione per battere l’Empoli e poi l’Udinese".

Certo che la frenata è state molto brusca. E inattesa. Anche se il contraccolpo della sconfitta con l’Inter poteva starci, immaginare un solo punto contro due squadre che lottano per non retrocedere sarebbe stato difficile, se non impossibile. Ma tant’è. E allora cuore e testa alla conquista del secondo posto che vale la Champions, ora che il Milan si è rifatto sotto. D’altra parte, l’Inter è lontana, quindi meglio guardarsi le spalle e pensare al futuro. Un futuro che dovrebbe essere ancora tinto di Max, sebbene circolino voci sul ritorno di Antonio Conte. Pesano i 1000 giorni senza alzare trofei, ma Allegri non tentenna nè ha dubbi su ciò che succederà: "Il mio futuro? L’ho detto e lo ripeto ancora una volta: ho ancora un anno di contratto. Antonio Conte? E’ un grande allenatore ma io non so certo dov’è che riprenderà ad allenare nella prossima stagione...".

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