Juventus di Tudor: "Casco in testa, andiamo alla guerra contro il Lecce"
Igor Tudor prepara la Juventus per la sfida contro il Lecce: "Ogni partita è una finale, il focus è su di noi".

Dusan Vlahovic in questa stagione ha segnato 9 reti con la maglia della Juventus
Elmetto in testa e squadra da battaglia, questa dev’essere la sua Juventus. Igor Tudor non va tanto per il sottile, o almeno è ciò che ha voluto far intendere alla vigilia della gara casalinga di stasera (ore 20.45) contro il Lecce, e più in generale da quando è stato scelto per guidare i bianconeri. Conta la sostanza; non quante siano le squadre che, in classifica, lottano per la Champions, non i distacchi, non gli scontri diretti di questo turno: "Tutto questo a noi non cambia nulla", ha detto il tecnico croato.
"È giusto che i tifosi facciano calcoli, ma a noi farli non serve, toglie solo energie: il focus è su di noi, il resto non ci deve interessare; ci mettiamo il casco e andiamo alla guerra. Si gioca sempre contro se stessi, dando ogni volta il meglio per superarsi: così si creano gruppo e mentalità, così si vince, così le vittorie portano altre vittorie".
I tre punti per la Juventus questa sera sono un obbligo, perché è vero che guardare altrove può togliere concentrazione, ma intanto l’Atalanta è rientrata in gioco, non è più inattaccabile – dopo avere umiliato la Juve di Motta ha perso tre gare di fila – e domani sfiderà il Bologna, mentre la Lazio si è riavvicinata. Tudor, però, vuoi perché deve vivere il qui e ora – quanto rimarrà in bianconero, per poco o per chissà quanto tempo, lo si vedrà – o vuoi perché la squadra, con Motta, ha buttato diversi punti in partite in cui era nettamente favorita, ha riproposto il mantra più classico di ogni primavera, quello secondo cui "ogni partita va approcciata come fosse una finale. Apprezzo Giampaolo, il Lecce gioca bene in ripartenza, ma la gara dobbiamo deciderla noi".
Zero originalità, ma idee chiare, del resto gli si chiede prosa, non poesia. La sua filosofia di gioco si è vista a sprazzi contro il Genoa e molto con la Roma, al punto che è stato proprio lo sfidante odierno, Marco Giampaolo, a definire il cambio di rotta della Juventus, sostenendo che "ha virato verso uno stile di gioco che somiglia più all’Atalanta di Gasperini". Quella in cui Koopmeiners sembrava un’iradiddio, ma l’olandese anche stasera dovrebbe partire dalla panchina, nonostante sia difficile che Thuram – che ha ripreso a lavorare in gruppo giovedì, ma non è al 100% – inizi da titolare. Tudor ha elogiato Koop, ma anche Douglas Luiz e Conceiçao (rispondendo a un suo ambiguo post social: "Mi piace, salta l’uomo, dribbla, può risolvere la gara e so come si sente a non giocare. A lui e agli altri che giocano meno, chiedo che mi mettano in difficoltà"), eppure in mediana dal 1’ dovrebbe esserci McKennie con Locatelli, mentre davanti non sembra ancora il momento per vedere Kolo Muani e Vlahovic insieme.
E il serbo, che con Tudor ha ripreso la titolarità, è ancora alla ricerca del gol perduto.
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