Juventus, che mercato: è la rosa più costosa della Serie A

Il Cies ha pubblicato il consueto report annuale al termine del mercato: Juve la più costosa in A (ingaggi compresi): per Giuntoli saldo di meno 60 milioni

di MANUEL MINGUZZI
5 settembre 2024
Cristiano Giuntoli

Cristiano Giuntoli

Torino, 5 settembre 2024 – Una Juve di nuovo efficace sul mercato, aggressiva, con idee e investimenti. Mercato sostenibile, sì, ma fino a un certo punto perché i costi sono stati ingenti e le plusvalenze non copriranno tutta la spesa. Cristiano Giuntoli re del mercato? Per tanti sì, assieme al Napoli di Conte. Insomma, la Juve ha speso, investito, per fornire a Thiago Motta una rosa da Scudetto e competitiva per la Champions League. Lo testimoniano i dati Cies e Transfermarkt.  

Juve la più costosa

La Juve si prende la top ten delle squadre più costose d’Europa e lo scettro di squadra più costosa d’Italia. Se in ambito internazionale comandano le inglesi, manco a dirlo, con il Chelsea in testa con 1 miliardo e 263 milioni (ingaggi compresi), davanti a Manchester United e Manchester City con 1 miliardo, poi Arsenal con 798 milioni e Tottenham con 787, in Italia nessuno è come la Juve. Il club bianconero, come parco giocatori, è costato 626 milioni di euro, decima posizione europea dietro anche a Psg (772), Liverpool (735), Real Madrid (720) e Newcastle, ma prima posizione in Italia davanti al Napoli, altra regina del mercato, con 394 milioni, e il Milan (375 milioni). Più indietro l’Inter, che è quarta con 329 milioni di costi totali (ingaggi compresi). I dati Transfermarkt confermano il trendi di mercato estivo dei bianconeri. A fronte di 164 milioni di euro di spese si sono registrati 103 milioni di entrate. L’acquisto più costoso, ovviamente, è Teun Koopmeiners, valutato dal sito specialistico 54 milioni di euro, seguito a ruota da Douglas Luiz, costato 51 milioni complessivi tra conguaglio e cartellini di Iling e Barrenechea. Spese più oculate sulle altre operazioni. L’uscita di Kean ha finanziato Khephren Thuram (20 milioni), mentre Cabal dal Verona è costato 13 milioni di euro. Il resto sono operazioni in prestito con riscatto. Per Nico Gonzalez operazione molto sensata a livello economico. Costo subito solo di 8 milioni di euro come prestito oneroso, mentre nel 2025 la Juve salderà il riscatto da 25 più bonus pagabili in tre esercizi. Stesso discorso per altri acquisti importanti, come Di Gregorio, la cui spesa in estate è stata di 4.5 milioni, mentre il riscatto per totali 18 milioni sarà saldabile negli esercizi successivi. Anche Francisco Conceicao è arrivato a cifre contenute, prestito da 7 milioni, così come Pierre Kalulu, prestito a 3 milioni. Tra gli innesti futuribili, invece, il talento Vasilije Adzic, prelevato a due milioni di euro. A finanziare, in parte, il mercato in entrata, c’è stato quello in uscita. Matias Soulè ha fruttato 25 milioni di euro, seguito a ruota da Dean Huijsen a 15 milioni e Samuel Iling Junior a 14. Interessante l’operazione che ha portato Moise Kean a Firenze, che ha fruttato 13 milioni di euro che diventeranno 18 con determinati bonus. Poi, la cessione di Chiesa, con il Liverpool che lo ha acquistato a 13 milioni di euro e la Juve ha evitato un parametro zero nel 2025. Bene anche le cessioni definitive di Koni De Winter, 8 milioni, Enzo Barrenechea, 8 milioni, e Kaio Jorge (7 milioni). Il computo totale degli sforzi economici della proprietà in estate parlano di 103 milioni di entrate e 165 di uscite.  

Mercato non finito?

Ma ci sono ancora mercati aperti e la Juve ha in dote qualche esubero. Il primo corrisponde al nome di Filip Kostic. Il laterale serbo è cercato dal Galatasaray e la destinazione potrebbe essere gradita. Se ne parlerà concretamene in queste ore, anche se non frutterà un incasso cospicuo. Anzi. Si ragiona a un prestito che quantomeno permetterebbe alla Juve di risparmiare sull’ingaggio. Da valutare, anche se meno probabile, la posizione di Arek Milik. Su di lui ci sarebbe un interessamento dal Qatar, ma la sua intenzione è rimanere almeno fino a gennaio in veste di vice Vlahovic, quindi con chance di giocare in campionato stante il ritorno in Champions. Ma se dovesse uscire, ipotesi comunque difficile, Giuntoli avrebbe messo gli occhi su Memphis Depay ora svincolato. Dopo l’infortunio al ginocchio, Milik dovrebbe rientrare a fine mese, motivo per il quale Motta sembra intenzionato ad aspettarlo e il giocatore a restare. A gennaio, eventualmente, si rifarà una valutazione sul centravanti e in questa fase di attesa Motta potrebbe utilizzare Nico Gonzalez da prima punta. L’argentino è certamente un esterno, ma può adattarsi in un ruolo più centrale e non va sottovalutato come in carriera abbia segnato diversi gol di testa pur partendo da una altezza non così imponente. La visione di Motta può rivelarsi corretta in attesa di Milik.  

Danilo un’arma in più

Intanto Thiago Motta sta già preparando la sfida di Empoli, che anticipa il debutto in Champions allo Stadium contro il Psv Eindhoven campione d’Olanda. Senza i nazionali, il mister lavora con chi è rimasto a disposizione e questo potrebbe comportare altre sorprese di formazione al Castellani. Di sicuro, diventa difficile utilizzare Danilo, che fino a qui si è visto poco, dato che il difensore brasiliano rientrerà dalle nazionali a ridosso della trasferta in terra di Toscana. Danilo, come riporta Sky Sport, è impegnato nella notte di mercoledì contro il Paraguay e sarà a Torino non prima di venerdì, cioè alla vigilia della gara. La sua occasione dovrebbe arrivare in Champions. Il compito della Juve, ora, sarà cercare i primi otto posti della classifica Champions a girone unico e tenere le parti alte della graduatoria in Serie A. Si sommeranno le fatiche, ma la rosa è abbastanza lunga per sopperire al doppio impegno. Una novità per Motta da allenatore, ma Marco Branca, ex interista, è convinto che l’italo-brasiliano sia in grado di gestire la stagione del triplo impegno. Sentite Branca a Radio Kiss Kiss: “Da calciatore non sbagliava mai, aveva un margine di errore bassissimo e altissima qualità. Poi ha sempre avuto tanta voglia di vincere e tutte queste qualità le ha trasportate in panchina”.

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