Juve, un super contratto per Koopmeiners: ma l’Atalanta chiede 60 milioni
Giuntoli in pressing sull’olandese, che può essere convinto con un ingaggio da 5 milioni. Ma la richiesta della Dea è irraggiungibile
Torino, 23 marzo 2024 – Assalti a Teun Koopmeiners, ma tutto è vincolato dai costi dell’operazione. Le parole del mediano olandese ‘voglio lasciare l’Atalanta’ danno linfa a Cristiano Giuntoli, il quale si scontra con la valutazione sul cartellino e la concorrenza della Premier League. Insomma, ci si può provare ma è dura. Di sicuro Koopmeiners è lusingato dalla corte della Juventus, ma come ogni professionista valuta offerta tecnica ed economica, soprattutto un possibile salto di qualità definitivo nella sua carriera e il richiamo del Liverpool può essere forte. Intanto, la Juve prova a convincerlo dal punto di vista dell’ingaggio e qui ci può essere una proposta interessante da 5 milioni a stagione per farlo diventare, ipoteticamente, tra i più pagati in rosa. E se da questo lato Koopmeiners ha aperto, dall’altro è l’Atalanta che va convinta con una proposta economica importante. Questo è lo scoglio più duro perché 60 milioni non sono spendibili per la Juve a bilancio nonostante i ricavi che arriveranno dalla futura partecipazione alla Champions League. Il budget a disposizione per il mercato c’è, ma non può essere utilizzato tutto per un singolo giocatore considerando l’ampio respiro che dovrà avere la sessione estiva nell’ambito di una mini rifondazione. La Juve vuole intervenire su tutti e tre i reparti e non è pensabile l’investimento da 60 milioni per Koopmeiners. Le strade, dunque, sono due. Provare a inserire una contropartita, nella fattispecie Matias Soulè, per abbassare il prezzo, ma difficilmente l’Atalanta accetterà, oppure fare affidamento su un paio di plusvalenze in uscita per provare a incassare il più possibile e reinvestire in entrata. I nomi in questo caso sono quelli di Iling Junior e Barrenechea, senza dimenticare la situazione di Chiesa, su cui balla una trattativa per il rinnovo di contratto che se non si sbloccherà potrebbe pure portare a una cessione. Per questo motivo Giuntoli si tiene in caldo un piano B rispetto a Koopmeiners e porta a Lewis Ferguson del Bologna, che costa circa 40 milioni di euro.
Dal Bologna piace anche Riccardo Calafiori, visto in Under 21 contro la Lettonia, ma anche in questo caso bisognerà fare i conti con i costi che rischiano di salire a 30 milioni di euro se il difensore venisse convocato da Spalletti per l’Europeo. Più di ogni altra cosa, però, ci sarà da stabilire chi allenerà la Juve la prossima stagione. Allegri ha contratto fino al 2025 ed è in bilico e un’ala della dirigenza preme per un cambiamento, ma con due vedute diverse. C’è chi vorrebbe un ritorno di Antonio Conte e c’è chi invece si aprirebbe al nuovo con Thiago Motta, che tra l’altro potrebbe essere il viatico per convincere un paio di giocatori del Bologna a vestirsi di bianconero. Anche in questo caso sarà l’aspetto economico determinante. In primo luogo perché servirà transare con Allegri, che possiede un ricco contratto per l’anno prossimo, e poi investire su un nuovo tecnico. Anche Conte è decisamente costoso, mentre Motta magari porta con sé cifre più accessibili, ma richiede massima chiarezza dal punto di vista progettuale e tecnico. Inoltre, il Bologna non perde la speranza di poterlo confermare con un rinnovo di contratto in caso di Champions League.
Intanto, Allegri prova a sfruttare la sosta per poter recuperare qualche infortunato. Dusan Vlahovic è squalificato e sta approfittando di questi giorni per curarsi da un fastidio alla schiena e punta a tornare a pieno regime per la sfida di Coppa Italia contro la Lazio. La coppa nazionale può essere il vero appiglio per Allegri che vincendola riporterebbe un trofeo in bacheca e metterebbe un mattone in più verso la sua permanenza. Coppa Italia e secondo posto in campionato, o comunque un piazzamento Champions, potrebbero essere sufficienti al tecnico livornese per riacquistare fiducia in ottica futura, anche se difficilmente la Juve proporrà un rinnovo di contratto. Contro la Lazio, in campionato, sarà dunque un problema la scelta del centravanti visto che Milik è infortunato e l’unico a disposizione sarà Kean. Il polacco è reduce da un problema muscolare e spera di rientrare in tempo per il derby contro il Toro di Juric. Per quanto riguarda Alcaraz, invece, ci sono miglioramenti tanto che proverà a rientrare per la semifinale di andata di Coppa Italia.
Il rinnovo di Rabiot
Campagna di rinnovi. Il più facile da ottenere è quello di Daniele Rugani, mentre c’è ancora lavoro da fare per Dusan Vlahovic e Adrien Rabiot. L’attaccante serbo, come noto, ha un contratto con ingaggio a salire e la Juve vuole spalmare l’ultimo anno, da oltre dieci milioni, per abbattere i costi a bilancio. Anche così si risanano i conti e Vlahovic dovrà accettare un ingaggio spalmato su due anni. Il suo agente è stato in città recentemente e i contatti sono avviati, c’è la volontà di parlarsi ben sapendo che il mercato potrebbe muoversi. La prima volontà di Vlahovic è restare, ma serve anche una Juve pronta a tornare a vincere. Da valutare, inoltre, se arriveranno proposte dall’estero di un certo tipo, anche se per il momento non ci sono avvisaglie. Se Vlahovic rinnoverà continuerà a essere il centravanti titolare, altrimenti ci si aprirebbe ad una cessione e in caso di sostituzione si pensa a Joshua Zirkzee del Bologna. Sull’olandese c’è una clausola rescissoria a favore del Bayern da 40 milioni, ma probabilmente non verrà esercitata, così il Bologna avrà il diritto di alzare il prezzo fino a 60 milioni, dovendo poi corrispondere una percentuale sulla rivendita del 40% ai bavaresi. Poi, Adrien Rabiot. Il francese ha rinnovato nell’estate 2023 per una sola stagione nonostante l’esclusione dalle coppe e ora la Juve dovrà cercare di ottenere un accordo per evitare un parametro zero. Rabiot sta bene a Torino ed è in ottima sintonia con Allegri, che lo considera inamovibile, e in più per la prossima stagione ci sarà quasi certamente il palcoscenico continentale: ci sono basi per trattare. Se ne parlerà a fine stagione, ma prima dell’Europeo che Rabiot vuole affrontare a mente serena. I bianconeri dovranno mantenere lo stesso ingaggio, circa 7.5 milioni di euro, e sperare che non arrivino offerte decisamente più alte dal mercato europeo con Barcellona e Bayern Monaco che tengono monitorata la situazione. Ma una vera e propria decisione Rabiot la prenderà una volta che la palla si sarà fermata, anche sulla base di chi allenerà la squadra e quali competizioni farà il prossimo anno. Con la Champions in più sarebbe tutto un altro discorso.
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