Koopmeiners, la Juventus nel destino: “Ho sempre seguito i bianconeri. Sono davvero felice”
L’olandese è carico per la nuova avventura: “Ci è voluto tempo ma è andata bene. L’Atalanta? Sono stati anni bellissimi”
Torino, 10 settembre 2024 – È stato il colpo di mercato più atteso e desiderato, ma anche quello più difficile da portare a termine. Teun Koopmeiners è diventato un nuovo giocatore della Juve sul finire del mercato, al termine di un lungo tira e molla con l’Atalanta, che fino all’ultimo ha tenuto duro sulla cifra totale di 60 milioni di euro. Alla fine Giuntoli l’ha spuntata e Thiago Motta ha il suo tuttocampista in mediana, il giocatore capace di abbinare, con grande qualità, entrambe le fasi di gioco. L’olandese può diventare il top player di questa Juve. Le sue emozioni da bianconero partono fin da bambino: “Ho sempre seguito il calcio italiano e la Juventus – le sue parole in conferenza – Quando sono arrivato in Italia qualche anno fa mi sono reso conto di quanto fosse importante la Juve e ho continuato a seguirla. Mi è sempre piaciuto il clima dentro questo stadio e oggi è molto emozionante essere qui. Sono davvero felice”.
Trattativa lunga, ma è andata bene
Trattativa lunga, a tratti snervante, quella tra Atalanta e Juventus per Teun Koopmeiners. Snervante per i tifosi delle squadre, da un lato gli atalantini che avrebbero continuato volentieri con Teun, dall’altro gli juventini che non vedevano l’ora di abbracciarlo. Decisiva la volontà dell’olandese che ha scelto in maniera netta di sposare la causa bianconera, anche con certificati medici rifilati all’Atalanta. Alla fine la trattativa si è chiusa come Teun desiderava: “Ci è voluto tempo e nel mondo del calcio qualche volta è difficile anche per i calciatori, non tutto è garantito – ancora Koopmeiners – Abbiamo aspettato ed ero convinto che tutto si sarebbe risolto. I contatti tra il mio agente e il club erano ottimi e sono sempre stato fiducioso”. Koopmeiners non ha voluto comunque rilasciare dichiarazioni di un certo tipo verso il suo ex club, anzi. Questo il ricordo dell’olandese sui tre anni alla Dea: “Bellissima esperienza, soprattutto nell’ultima stagione dove abbiamo vinto un trofeo importante – la carezza di Koop – E’ stato il primo titolo per me e mi sento molto cresciuto come calciatore. Ho trascorso tre anni bellissimi, eccezionali, ma nel corso di una carriera a volte si hanno visione diverse. Fa parte della vita”.
Al servizio della squadra
Teun Koopmeiners è specialista a centrocampo di gol e assist, e vuole farne tanti con la Juve, ma per prima cosa viene la squadra, vengono i compiti e le funzioni necessarie per aiutare la Juve a vincere. Il mottismo è anche questo: “Spero di segnare tanto e fornire tanti assist, ma l’aspetto più importante è la squadra. Sono sempre stato un giocatore al servizio dei compagni e anche alla Juve è questo l’obiettivo principale. Motta cerca proprio questo dai giocatori e mi sono subito sentito in una famiglia”. E Motta sarà molto esigente anche con Koopmeiners, uno di quelli che in teoria potrebbe avere la maglia da titolare garantita, ma non con Thiago ogni partita va guadagnata col sudore dell’allenamento: “Il mister è molto esigente e il feeling con lui è positivo, poi ho notato un bel clima con tutti i calciatori e c’è la fame giusta per fare ottime cose. Ho trovato quello che cercavo”. Inevitabile una domanda sullo Scudetto, trofeo per cui la Juve appare attrezzata e forse è diventata la prima vera rivale dell’Inter. Se ne parla in spogliatoio? Anche qui il mantra di Motta è passato, si pensa una partita alla volta: “La Juventus ha sempre vinto tanti titoli e sicuramente è un obiettivo, ma dobbiamo pensare partita per partita perché sono arrivati nuovi calciatori e dobbiamo conoscerci. Prima c’è l’Empoli, poi il Psv”.
Adzic la nuova idea di Motta?
Intanto Thiago Motta deve studiare la formazione per Empoli. Ancora da valutare le condizioni di Khephren Thuram e Timothy Weah, potrebbero essere risparmiati in vista del Psv, mentre non ci sarà certamente Francisco Conceicao, con Nico Gonzalez in forte dubbio. Per il tecnico bianconero c’è dunque la possibilità, o meglio necessità, di sperimentare e affidarsi ai giovani. E allora non è da escludere ancora una volta l’utilizzo di Mbangula nel reparto offensivo, ma nelle ultime ore prende quota la candidatura di Vasiljie Adzic, che Motta potrebbe lanciare dal primo minuto a Empoli. Acquistato da Giuntoli a gennaio per 5 milioni, battuta la concorrenza del Bologna di Giovanni Sartori, Adzic è un mediano di spinta e qualità che tanto bene può fare negli schemi offensivi di Motta e la settimana da tre partite può spalancare le porte ai giovani. Lui rappresenta il futuro della Juve e c’è modo di lanciarlo in una partita importante quanto delicata vista l’ottima forma mostrata dai toscani in avvio di stagione.
David e Sylla
Il mercato non dorme mai, direbbe qualcuno. Anche quando le sessioni si chiudono i direttori sportivi restano all’erta a caccia di nuovi giocatori e nuovi talenti per le operazioni future. In avanti, dove per questa stagione rimarrà Milik come vice Vlahovic, si valuta il colpo di mercato David dal Lille. L’attaccante va in scadenza nel 2025 e sarebbe accessibile a parametro zero, ma su di lui c’è anche l’Inter di Marotta, che vuole una terza punta di livello con Lautaro e Thuram, e pure il Barcellona, chiamato a ragionare su un progetto senza Lewandowski. Questa ultima sembra essere la preferenza di David, ma per Juve e Inter non è ancora ora di arrendersi e i contatti proseguiranno nelle prossime settimane. Dalla Germania, invece, rimbalza un altro nome, ed è quello di Moussa Sylla, punta classe 1999 dello Schalke 04. Gli scout bianconeri lo avrebbero visionato dal vivo di recente, in particolare nel match contro il Colonia in Bundesliga 2, campionato in cui il franco maliano ha iniziato con 3 gol e 1 assist in 4 partite. Sylla in passato è transitato da Monaco, Caen, Utrecht e Pau e secondo Transfermarkt ha un valore di 2-3 milioni di euro.
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