La croce della Signora. Doppio Thuram, non basta. La Juve è abbonata alla ics

Ennesimo pareggio per i bianconeri, la Fiorentina recupera con Kean e Sottil. Cori razzisti contro Vlahovic, l’arbitro interrompe la gara per due minuti.

di LORENZO LONGHI
30 dicembre 2024
Khéphren Thuram, 23 anni, è nato a Reggio Emilia: la sua doppietta ieri non è bastata alla Juventus per battere la Fiorentina

Khéphren Thuram, 23 anni, è nato a Reggio Emilia: la sua doppietta ieri non è bastata alla Juventus per battere la Fiorentina

A questo 2024, Coppa Italia a parte, la Juventus farebbe bene a mettere una croce sopra. Una croce che poi è una x, il simbolo del pareggio: ieri il 2-2 contro la Fiorentina allo Stadium ha rappresentato l’undicesimo in 18 partite sinora nel girone di andata di questa Serie A, il ventunesimo nell’anno solare, decisamente uno score non da Juventus. Ma non è da Juventus, soprattutto, la sensazione di non sapere più vincere le partite, di non saperle chiudere nemmeno quando il dominio è evidente, come nel secondo tempo di ieri.

La Fiorentina, che già aveva rimontato con l’ex Kean il vantaggio di Thuram, a una manciata di minuti dal termine ha recuperato con Sottil anche il 2-1 ancora di Thuram – Khephren, ieri in versione Marcus – quando ormai il destino della sfida sembrava segnato, perché la Juventus il vantaggio lo aveva legittimato con la prestazione. Ma due errori (Kalulu sul primo gol, poi Cambiaso che è scivolato dando il la al 2-2) hanno prodotto l’ennesimo pareggio, e nemmeno si può dire che la Fiorentina non l’abbia meritato, ma la verità è che, oggi, contro la Juventus chiunque sa che c’è speranza, se non smette di provarci.

La partita si è scoperta piacevole dopo il vantaggio bianconero, al ventesimo, perché sino a quel momento l’unica vera nota di cronaca era stata la minaccia di sospensione dell’arbitro Mariani che, dal settore ospiti, aveva udito insulti a sfondo razzista nei confronti di Vlahovic e, con grande zelo, si era premurato di fermare tutto per circa due minuti. Tifosi avvisati (e ora ricercati), partita salvata. L’1-0, si diceva, l’ha firmato Khephren Thuram con un preciso destro, dritto per dritto, scoccato appena dentro l’area dopo avere sfruttato al meglio un corridoio obliquo libero creato dai compagni e non compreso dai viola, con Cataldi che si era perso il francese. Un ceffone che ha svegliato la Fiorentina: la squadra di Palladino ha preso a muoversi alla ricerca del pari e la Juventus ad agire in contropiede e la tendenza ha premiato i viola, con Kean di testa su cross di Adli. L’attaccante non ha esultato, la curva bianconera ha applaudito, ma ha dovuto poi maledire un paratone di De Gea – eccellente in più occasioni – su Vlahovic, dopo che la Juventus era tornata ad attaccare dopo l’1-1. Il 2-1 a inizio ripresa ha lasciato immaginare che l’operazione sorpasso fosse vicina, ma il terzo gol la Juventus non l’ha segnato, perché cinica proprio non lo è, non è rimasta alta – discutibile la scelta di sostituire nel finale Vlahovic, che comunque teneva occupati Ranieri e Comuzzo, per Gonzalez, fisicamente meno impegnativo – e, quando qualcosa è andato storto (l’equilibrio che ha tradito Cambiaso), ecco Sottil, il 2-2, il pari. La x, appunto, ormai la croce della Juventus.

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