La Juve ritrova i canditi per Motta. Nico Gonzalez e Koopmeiners per lanciare l’operazione sorpasso
Arriva la Fiorentina, il tecnico rimanda i discorsi sul mercato e cerca un bis di vittorie che manca da due mesi "Dovremo imporre il gioco e stare attenti ai viola, sono pericolosi. Danilo parte? Ne riparliamo dopo la partita".
È l’operazione sorpasso, oggi, quella che la Juventus proverà a compiere ai danni della Fiorentina, per chiudere il 2024 con una sensazione che i bianconeri non vivono da un po’, quella cioè di risalire mettendosi alle spalle qualcuno che, in classifica, sta davanti. I viola hanno in realtà gli stessi punti della Juventus, ma una miglior differenza reti (di appena un gol) e l’aver disputato una partita in meno sono gli aspetti che determinano il quinto posto della squadra di Palladino e il sesto di quella di Motta, squadra che da tempo non riesce a superare quella posizione.
Cose che capitano, quando si ottengono più pareggi che vittorie, e allora ecco che l’incontro del tardo pomeriggio odierno allo Stadium, arrivando dopo il successo di Monza, servirà a Vlahovic e compagni per provare a dare continuità a quel risultato: due vittorie consecutive in campionato, infatti, la Juventus non le ottiene dall’inizio di novembre (contro Udinese e Torino, 2-0 in entrambi i casi), ed è uno dei motivi per i quali la classifica, al di là dello zero nella casella delle sconfitte, questa è.
La Fiorentina non vive il suo momento migliore ma è avversario scomodo. Tuttavia, se i bianconeri sono appunto sesti, il motivo è da ricercarsi anche nel non avere quasi mai approfittato di partite in cui il favore del pronostico era tutto per loro, e ciò significa che, a prescindere dall’ex Kean o da chiunque altro, il problema della Juventus è la Juventus stessa, nella sua versione più sterile, e l’avversario conta fino a un certo punto: "Anche se ha perso le ultime due partite, la Fiorentina – ha analizzato Motta – viene da risultati importanti e, quando affronta squadre come la nostra, è molto pericolosa in contropiede. Ciò che dovremo fare noi è imporre il nostro gioco senza permettere loro di farci male nelle transizioni, nelle quali sono molto abili".
Sufficientemente evasivo, Thiago si è acceso solo a una domanda sul possesso palla, i cui dati non sono proporzionali ai risultati, perché evidentemente il dibattito pseudo-filosofico non lo sopporta più: "Se dite questo, è come se io pensassi che il possesso palla porta a vincere le partite. No, c’è anche altro; è chiaro che se hai più possesso, hai più possibilità, ma solo se il possesso è fatto nel modo giusto. Poi ci sono altri modi per vincere, pensate a come abbiamo battuto il City: l’importante è interpretare ogni partita con ciò che sappiamo fare meglio per vincere".
Recuperati appieno Douglas Luiz, Nico Gonzalez e Koopmeiners, Motta ha glissato sulla formazione, sugli obiettivi e sul mercato alle porte.
Un mercato che porterà un centrale difensivo, ma potrebbe non limitarsi a quello, anche a costo di sacrifici illustri come l’addio di Danilo. "Pensiamo solo alla Fiorentina, oggi lui e tutti gli altri sono a disposizione, poi il resto lo valuteremo al momento opportuno", ha detto e ripetuto il tecnico, annoiato.
Dopo tutto, per quanto scontato, è proprio così: questo vuole lui, "la partita giusta", questo vogliono i tifosi che il sorpasso lo pretendono come regalo di fine anno. Poi il mercato arriverà, e la Supercoppa pure: a ogni cosa il proprio tempo.
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