La Juve s’inchina a Kvara. Vlahovic quanti errori. Fede, il ruggito non basta
Il georgiano rompe il ghiaccio, poi Max cambia modulo e Chiesa pareggia. Un fallo di Nonge è il colpo di grazia: rigore per il Napoli, Raspadori in gol.
Kvara s’accende quando vede bianconero. Al Maradona che ribolle come una polveriera è il georgiano a dare la prima svolta alla partita: se il Napoli gioca in casa e fa gol alla squadra di Allegri di mezzo c’è sempre lui. Contro la Juve due reti e due assist, compreso quello di ieri sera, a incorniciare la rinascita dei celesti contro una Signora sprecona, castigata sul 2-1. Sì perché alla numero due, inseguitrice dell’Inter le occasioni non mancano, neppure quella di finire sul pari (grazie a un ritrovato Chiesa). Ma l’imprudenza di Allegri (che sembra un po’ in confusione e trasforma il modulo in un 4-3-3) e un pestone scellerato di Ngonge costano la sconfitta alla Signora.
Max si affida al classico che non stanca. Vlahovic e Chiesa, la bandiera bianconera tutta la settimana sull’ottovolante. "Gioca o non gioca?", dalle chiacchiere da bar alla stampa pareva proprio che tutti avessero dato per assodato Fede sfavorito sull’arrembante Yildiz (che poi entrerà). Nella sera in cui si incrociano due squadre che al campionato avrebbero voluto dire tanto.Il Napoli si lascia alle spalle le burrasche societarie. I bianconeri sono ora sempre più in ritardo sulla capolista. Ed è proprio Chiesa a servire la prima occasione per la testa di Vlahovic che il serbo non insacca. Se Dusan spreca sul cross di Chiesa, al 33’ sfiora la perla: movimento perfetto sulla destra, scavino che supera il portiere ma si ferma sula palo. Il Napoli però dà la sensazione quando attacca di essere molto pericoloso. Gli azzurri sono la squadra che più ha tirato verso la porta in questa stagione, più dell’Inter. E al 42’ la sblocca Kvara. Un gran tiro al volo del georgiano che raccoglie una ribattuta della difesa e insacca alle spalle di Sczeszny (devia Cambiaso). Dallo svantaggio parte la rincorsa della Juve, e arriva la terza occasione per Dusan: Rugani ruba palla a Traorè sul rinvio di Meret, palla che diventa buona per Vlahovic il quale con il sinistro manda alto. Anche nella ripresa la musica è quella: la Juventus costruisce bene, ma quando si trova davanti alla porta spreca. Come Miretti, che riceve palla tutto solo in area di rigore, calcia ma la sua conclusione finisce oltre la traversa. Il Napoli poi continua una buona gestione del pallone per evitare che la Juve si avvicini ai territori di Meret.
Allegri prova a rimescolare le carte: entra Yildz e si schiera il 4-3-3 con il turco a sinistra, Dusan al centro e Chiesa a destra. La ’cura’ di Max risveglia i suoi: Chiesa all’81 spara un rasoterra velenoso che vale il pareggio. Solo per pochi minuti la Juve esce dell’incubo. E’ un pestone in area del giovanissimo Ngonge a far cadere Osimhen. Il var conferma: rigore, sbagliato dal nigeriano, ma c’è Raspadori pronto a insaccare e a rispedire gli ospiti tra le tenebre e il Napoli può sognare i piani alti.
Gabriele Tassi
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