La Juve vede rosso e frena. Milik subito fuori, poi Vlahovic illude. L’orgoglio dell’Empoli: perla Baldanzi. Max spreca la grande chance di fuga
Gara no per la Signora, in dieci dal 16’ per il fallo del polacco: il gol del serbo a inizio ripresa non basta. I toscani rispondono con la rete del fantasista, bianconeri a +2 sull’Inter ma con due partite in più.
E’ realtà incontestabile che lo scudetto si vinca non fallendo mai le sfide con le ’piccole’, o presunte tali. Posto che l’Empoli del neo arrivato Nicola non sembra affatto una provinciale, perlo spirito che riversa in campo, il punticino che la Juve ieri si è presa allo Stadium ha l’amaro sapore dell’occasione perduta. Una mezza sconfitta, o anche più. Aspettare l’Inter stasera a +4, con due gare in più, certo, ma anche conoscendo il valore della Fiorentina, avrebbe messo Allegri già in una posizione di forza. E invece Inzaghi già oggi, vincendo, può riportarsi in vetta avendo poi una gara da recuperare.
Porte girevoli del destino di questa stagione, vorticosamente spinte ieri sera da Milik, che col suo fallaccio su Cerri a inizio gara – il rosso è arrivato dopo controllo a video di Marinelli, che inizialmente aveva affibbiato solo il giallo all’attaccante polacco – ha sensibilmente cambiato l’inerzia della partita. Max, senza Chiesa, si era affidato proprio ad Arek lasciando in panchina Yildiz, e stavolta la scelta è stata controproducente. Incontestabile l’espulsione, alla quale i bianconeri hanno poi cercato di reagire senza rintanarsi nonostante l’inferiorità numerica. Ma hanno poi fatalmente conosciuto un flessione.
Il gol di Vlahovic a inizio ripresa, con la più classica combinazione di opportunismo e potenza, sembrava poter appianare le difficoltà della fredda sera dello Stadium, ma così non è stato. I toscani hanno iniziato a prendere metri, presentandosi davanti a Szczesny con discreta continuità. E Baldanzi, con un piatto chiururgico che certifica la sua classe, mette la gara in parità.
Yildiz e Iling non riescono a dare la scossa nel finale, e la Signora deve rammaricarsi per quel +4 che sfuma.
"Milik stava bene, era il giocatore giusto per il tipo di partita con l’Empoli, mentre Yildiz doveva recuperare le energie spese a Lecce", spiega Allegri, che però non butta via la prestazione, anzi. "Un anno fa avremmo perso una partita così", dice Szczesny dando fondo a tutta la filosofia possibile.
Certo la frenata non è il miglior antipasto, in casa Juve, per la sfida di domenica prossima con l’Inter a San Siro. Ma Max esclude che possa esserci un contracolpo. La speranza del tecnico, che ieri ha mancato la conquista del punto numero 1000 conquistato in panchina in serie A, è di poter contare nel derby d’Italia su Rabiot e Chiesa. Perché Vlahovic è una certezza: segna da quattro gare ed è già a quota dodici in campionato.
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