La Juve vede solo rosso. Ira Max, Vlahovic espulso. Lo Stadium fischia ancora

Il pari col Genoa conferma la crisi della Signora: sette punti nelle ultime otto. Allegri non riesce più a vincere, Dusan se la prende con l’arbitro e sarà multato.

di PAOLO GRILLI -
18 marzo 2024
Ira Max, Vlahovic espulso. Lo Stadium fischia ancora

Ira Max, Vlahovic espulso. Lo Stadium fischia ancora

Massimiliano Allegri, a fine partita, cerca di aggrapparsi alle sue tabelle per il pass Champions ("ci mancano undici punti, e abbiamo nove partite per prenderceli") cercando di infondere tranquillità soprattutto a se stesso. Ma poi tradisce tutto il suo nervosismo sbottando contro il giornalista di Sky, Teotino, che gli chiedeva semplicemente quali fossero i motivi per una crisi della Juve che perdura quasi contro ogni logica.

Lo 0-0 col Genoa è stata l’impietosa ripetizione di un film già visto e consumato, dopo otto gare con appena sette punti conquistati, e con l’unica vittoria, a fatica contro il Frosinone. I bianconeri, ritiro o non ritiro, hanno del tutto perso la magia. Di più, la convinzione di essere una squadra di alto livello.

Fischi ripetuti dello Stadium, Vlahovic che, svestiti i panni dell’uomo della provvidenza appena rientrato dalla squalifica, nel finale perde la testa protestando dopo un giallo e meritandosi un’espulsione che gli costerà l’assenza contro la Lazio.

C’entra anche la sfortuna, visti i pali di Iling Junior e Kean nella ripresa. Ma poi, a conti fatti, la Juve ha creato giusto una vera occasione in più rispetto a quelle dei due legni, con un colpo di testa di Dusan finito fuori, sempre nella ripresa.

Il Genoa di Gilardino si è preso un punto del tutto legittimo, concedendosi qualche affondo e spesso compattandosi, come era del tutto prevedibile. Ma va pure detto che schierare nell’undici di partenza quatto attaccanti (Retegui, Gudmundsson, Vitinha e Messias) ottenendo ugualmente equilibrio è operazione meritoria.

Max è rimasto fedele al suo 3-5-2 sempre coperto in cui si è preso giusto qualche licenza Miretti. Per il resto, poca roba. Chiesa, in particolare, ha offerto un’altra prova scialba. Il tecnico già da metà primo tempo si è mostrato insofferente per la catena di sinistra che non funzionava, complice anche un Kostic ancora sotto standard. Vaghi pericoli per il Grifone sono arrivati solo con le due conclusioni da fuori di Gatti.

Nella ripresa, si è visto qualcosa in più. L’ingresso di Iling e Yildiz è strettamente legato a questo scatto di energia e voglia. I due pali colpiti ben rappresentano l’amaro momento della Signora. Da tredici anni il ritmo non era così lento. Sette punti in otto partite riportano al 2010-2011, quando in panchina c’era Delneri. Solo tre squadrehanno fatto peggio dei bianconeri dalla sconfitta dell’Inter in poi. Complice il più che probabile pass per la quinta italiana, la Champions del prossimo anno non dovrebbe essere in dubbio. Ma tutto il resto lo è: giocatori e allenatore. Che ieri si sarà concesso un sorriso solo per la vittoria alle Capanelle di ’Estrosa’, la sua cavalla.

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