La Juventus non riesce a voltare pagina. Bonucci fa causa: "Non mi hanno rispettato"

E intanto Pogba chiede le controanalisi, così diventa più difficile arrivare ad un patteggiamento che può accorciare la squalifica

di PAOLO FRANCI -
15 settembre 2023
La Juventus non riesce a voltare pagina. Bonucci fa causa: "Non mi hanno rispettato"

La Juventus non riesce a voltare pagina. Bonucci fa causa: "Non mi hanno rispettato"

C’era quel film con Billy Murray, ’Ricomincio da capo’ – che ha reso celebre ’il Giorno della Marmotta’ – in cui il protagonista vive l’incubo di giornate che ricominciano, appunto, sempre uguali, con lo stesso schema. Ciò che sta capitando alla Juve potremmo definirlo ’il giorno della zebra’, una variante in cui i guai, gli scandali e i problemi sono pur diversi tra loro, ma si ripresentano con drammatica puntalità.

Neanche il tempo di uscire con le ossa rotte dalla tempesta dei processi sportivi figli dell’inchiesta Prisma – che le sono costati la Champions, e poi l’Europa per un anno per effetto delle decisioni Uefa – ed ecco che la Juve si ritrova un’altra volta prigioniera di scandali e tribunali. E se pure una bandiera ti si rivolta contro e ti trascina in tribunale dopo aver vinto tanto in bianconero e aver giocato 500 partite, allora è vero. E’ vero che c’è qualcosa che non va.

Il caso Bonucci scuote la Juve dalle fondamenta, tanto quanto lo sta facendo l’affare Pogba (che per la Juve tutto è stato tranne che un affare...) e ieri è stato il giorno del j’accuse dell’ex difensore della Juve, traslocato in Bundesliga. Leo ha fatto ciò che sa fare bene, entrare in tackle: "Ho letto e sentito cose non vere dette dalla Juventus e dall’allenatore (e cioè Allegri ndr). È falso che a ottobre e a febbraio mi è stata comunicata la volontà di interrompere il rapporto alla fine della stagione" Nell’intervista a Mediaset Bonucci spiega di aver, anzi, dato la sua disponibilità a fare la riserva e la ’chioccia’ nello spogliatoio ed era convinto che così sarebbe andata a finire, fino al sentore di metà luglio. Dai giornali capisce che c’è qualcosa che non va "fino a quando il 13 luglio Giuntoli e Manna mi hanno comunicato, venendo a casa mia, che non avrei più fatto parte della rosa della Juventus". Da lì si è partiti e Leo si è sentito talmente offeso e maltrattato da portare la Juve in tribunale per un solo motivo: "perché le persone che dovevano farmi chiudere la carriera alla Juve in modo rispettoso e degno non l’hanno fatto".

Come se non bastasse, c’è stato anche il duro attacco social di Martina Maccari, moglie di Leo, nei giorni scorsi, riassunto in un rancoroso (ma elegante): "Cosa rimane? Nemmeno uno squallido ultimo abbraccio". Tutto questo mentre Pogba rischia 4 anni e deve decidere se dare battaglia (difficile) o avviarsi verso l’ipotesi di un patteggiamento costruito sulla ’non intenzionalità’. Non una strada semplice quest’ultima, ma l’unica che potrebbe portarlo, attraverso una sorta di ’mea culpa’, a 12 mesi di squalifica frutto della sentenza minima (2 anni) dimezzata. Ipotesi percorribile quest’ultima, ma dannatamente complessa: intanto il francese ha chiesto le controanalisi, il test si svolgerà il 20 settembre.

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